Primi passi nell’attuazione del protocollo d’intesa Istat-Anci-Upi

18.10.2016
Statistiche territoriali

Il Comitato per l’attuazione dell’accordo avvia il confronto sulle strategie per il rilancio della collaborazione tra gli uffici di statistica delle autonomie locali.

Positivo bilancio della prima riunione del Comitato per l’attuazione dell’intesa Istat-Anci-Upi, volta a favorire lo sviluppo di un’efficiente rete di uffici di statistica a livello territoriale. Nella prima seduta il Comitato ha aperto un approfondito confronto sulle possibili strategie da attuare per riconfigurare la funzione statistica degli enti locali. Più in dettaglio, la discussione ha toccato quattro ambiti tematici fondamentali: sviluppo istituzionale, contenuti, assistenza metodologica e formazione.

Sul versante dello sviluppo istituzionale, è emerso che il riassetto della funzione statistica a livello locale passa in primo luogo attraverso interventi normativi volti a consolidare l’autorevolezza e le capacità degli uffici di statistica. Il Comitato ha deciso di supportare l’Istat nella revisione della normativa, riordinando le disposizioni esistenti, eventualmente anche proponendo di inserire nel testo unico degli enti locali (Tuel) una norma che ne rafforzi la funzione statistica. Nel frattempo il Comitato ha avviato un benchmark degli assetti organizzativi assunti dagli uffici di statistica a livello territoriale, al fine di selezionare le esperienze esemplari e replicarle poi in altri contesti. L’obiettivo è far convergere gradualmente i vari uffici di statistica verso un modello organizzativo condiviso, capace di ottimizzare risorse e competenze professionali sul territorio, favorendo una trasformazione da produttori di dati a fornitori di servizi e informazioni statistiche, rivolti sia alle amministrazioni in cui sono incardinati sia alle loro comunità di riferimento. In questo percorso evolutivo la riorganizzazione della funzione statistica sul territorio deve puntare al conseguimento di economie di scala, in attuazione del principio di sussidiarietà, attraverso forme di aggregazione e gestione associata, dando continuità ai progetti già in corso e promuovendone di ulteriori, nell’ambito del Sistema statistico nazionale, avendo come punto di riferimento per l’esercizio della funzione le dimensioni di area vasta e i rispettivi capoluoghi.

Per quanto riguarda i contenuti, il Comitato segnala le positive esperienze di progetti realizzati a livello locale e derivati da progetti nazionali come Archimede, Darcap (Censimento degli archivi amministrativi delle province e delle città metropolitane), e i lavori prototipali riguardanti il Bes (Urbes e Bes delle province), già inseriti nel Programma statistico nazionale (Psn). Altrettanto densi di sviluppi sono i lavori statistici sperimentali messi a punto per soddisfare esigenze informative specifiche, come quelle collegate alla realizzazione di piani, programmi e azioni di policy. Alcune di queste esperienze, come quelle collegate ad Archimede e a Darcap, sono destinate a un’ulteriore evoluzione nel 2017. Le buone pratiche nell’ambito del Bes, di Urbes e dei lavori statistici a supporto delle decisioni pubbliche saranno invece riproposte in altri contesti mediante specifiche iniziative progettuali. Sempre sul versante dei contenuti, il Comitato ha individuato anche alcune possibili azioni di miglioramento. Tra queste figurano quelle volte a favorire la comunicazione dei dati tra i soggetti del Sistema statistico nazionale. A tal proposito, l’Istat proporrà al Comstat di rafforzare la cogenza della direttiva sullo scambio di microdati tra gli uffici del Sistan. Istat, Anci e Upi, inoltre, concordano sulla necessità di proseguire lo sviluppo di Sistan Hub, il data warehouse per la condivisione, l'integrazione e la diffusione dei dati statistici e dei relativi metadati prodotti dagli enti del Sistema statistico nazionale. Secondo il Comitato, inoltre, il miglioramento dell’offerta di contenuti statistici passa anche attraverso il contributo di nuovi soggetti non ancora inclusi nel Sistan, come la Sose, il cui vasto patrimonio informativo dovrebbe diventare parte integrante dell’informazione statistica territoriale.

Il Comitato ha espresso precise indicazioni anche rispetto alla terza dimensione strategica del riassetto della funzione statistica a livello locale, relativa alle metodologie. L’orientamento di fondo, condiviso dai componenti del Comitato, è assistere le amministrazioni nella valorizzazione dei dati degli archivi amministrativi, promuovere la loro integrazione con altre fonti e rafforzare i loro standard di qualità. Con riferimento alla qualità è stato convenuto di sviluppare l’esperienza di Archimede, attraverso nuove sperimentazioni e verifiche a cui le amministrazioni si sono dichiarate disponibili a partecipare. Sempre per quanto riguarda le metodologie, nel corso del confronto è emersa l’esigenza di migliorare la tempestività delle statistiche territoriali e acquisire tecniche per l’elaborazione di stime provvisorie e nowcasting.

Sul versante della formazione, il Comitato ha richiamato l’esigenza di riqualificare le professionalità statistiche operanti a livello territoriale e rafforzare la numeracy dei decisori pubblici. Questo sviluppo di competenze, da attuare mediante un programma d’interventi in presenza e a distanza, dovrebbe riguardare le fonti, i metodi e gli strumenti. A tal fine, è stata avanzata la proposta di riesaminare l’intera offerta didattica definita a suo tempo dalla Scuola superiore per le analisi economiche e sociali (Saes), procedendo a un suo primo aggiornamento generale, anche recuperando i progetti formativi predisposti in collaborazione con Usci.

Il Comitato ritiene che si possano attivare dei momenti formativi e informativi nelle varie realtà territoriali, per rendere partecipi gli attori locali, decisori e operatori, dei contenuti del Protocollo e delle azioni che ne scaturiscono, come quelle discusse nella prima riunione, e per dimensionarne la portata a seconda delle esigenze locali.

Alla luce delle considerazioni precedenti, la prima seduta del Comitato per l’attuazione dell’intesa Istat-Anci-Upi si chiude con un ricco ventaglio di proposte, che attestano la predisposizione al dialogo e la volontà di collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, compresi Usci e Cuspi. Pur nella loro varietà, le indicazioni espresse durante i lavori sono accomunate da un medesimo approccio fondamentale, che è coerente con quello delineato programmaticamente in occasione della 12° Conferenza nazionale di statistica. L’obiettivo sistemico delle varie azioni resta quello di promuovere e accompagnare il processo di concentrazione della funzione statistica a dimensione di aree metropolitane e di aree vaste, mediante la realizzazione di un modello di ufficio di statistica  basato sulla “garanzia di requisiti minimi” di funzionalità e di omogeneità, salvaguardando quanto di meglio finora espresso in funzione delle specifiche esigenze territoriali.

Paola D’Andrea

Riccardo Innocenti


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Categorie: Normativa | Attività istituzionali

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