La misurazione del valore aggiunto in Umbria

La Cciaa dell’Umbria presenta un focus sulle variazioni del valore aggiunto delle province nel 2019-2020.

La Cciaa dell’Umbria pubblica un focus sull’economia regionale nel periodo della pandemia 2019-2020, basato sui dati che emergono dall’analisi del Centro Studi Tagliacarne e di Unioncamere sul valore aggiunto a livello provinciale.

Nella pubblicazione si legge che la variazione del valore aggiunto ai prezzi base e correnti tra il 2020 e il 2019 è pari a -6,6%, in Umbria, -6,6% a Perugia e -6,5% a Terni . Le variazioni sono comunque migliori della media nazionale (-7,1%) e delle altre regioni del Centro (-7,3%) mentre, tra le province del Centro, Perugia e Terni si collocano tra Viterbo, la provincia con la flessione minore (-1,7%), e Macerata, quella con la flessione maggiore (-12,5%).

La provincia di Perugia si colloca al 52 esimo posto tra le province italiane, con un valore aggiunto pro-capite di 23.084 euro medi l’anno e quella di Terni al 60 esimo posto, con 21.638 euro. Questi risultati sono abbastanza vicini alla media nazionale, pari a 25.058 euro annui, ma molto distanti da quelli della provincia di Roma (32.816 euro) e Milano (47.495 euro). 

Tra le 81 province e città metropolitane con una maggiore incidenza del valore aggiunto delle imprese fino a 49 addetti, Perugia e Terni rientrano tra le trentaquattro province italiane che, tra il 2019 e il 2020, mettono a segno una variazione del valore aggiunto migliore della media nazionale (-7,5%).

Nello stesso periodo, tra le 52 province e città metropolitane italiane con una maggiore incidenza del valore aggiunto manifatturiero, la provincia di Perugia rientra tra le 17 province che registrano una variazione del valore aggiunto migliore della media nazionale (-7,1%).

Infine, anche tra le 58 province e città metropolitane con una maggiore incidenza del valore aggiunto della pubblica amministrazione le due province umbre rientrano tra le 31 province con variazioni del valore aggiunto migliori rispetto alla media nazionale (-7,1%).