L’economia veneta

Unioncamere Veneto e Veneto Lavoro pubblicano un report con dati aggiornati al II trimestre 2021

In Veneto il saldo tra assunzioni e cessazioni nel secondo trimestre 2021 è pari a quasi +55 mila unità, un valore superiore di 4 mila unità rispetto all’analogo periodo del 2019. Il numero delle assunzioni è comunque ancora inferiore del 12% rispetto al 2019. L’andamento occupazionale a livello territoriale vede un saldo positivo omogeneo in tutte le province, con picchi a Venezia (+26 mila) e Verona (+15.700), le due province a elevata propensione turistica che avevano pagato i maggiori costi della crisi pandemica. La variazione congiunturale destagionalizzata della produzione industriale, fra aprile e giugno 2021, è pari al 5%, un dato superiore a quello del trimestre precedente (+3,1%). La ripresa emerge anche dalla progressione del grado di utilizzo degli impianti: ancora al 69% a fine anno, sale al 73% nel primo trimestre e al 76% nel secondo.  Il fatturato presenta una variazione congiunturale destagionalizzata ancora più robusta (+6,6%), sostenuto da una ripartenza decisa delle vendite all’estero. L’incremento congiunturale della raccolta ordini è molto robusto, sia per il mercato estero (+8,1%) sia per quello interno (+7,1%). Gli imprenditori manifatturieri veneti si aspettano che la situazione positiva possa continuare anche per il terzo trimestre: un’impresa su due prevede produzione e fatturato in aumento anche nel terzo trimestre 2021, contro un 19% di giudizi pessimisti e un 31% di orientamenti per la stazionarietà. Ulteriori informazioni ed approfondimenti sono presenti nel terzo numero de La Clessidra, il report realizzato da Unioncamere del Veneto e Veneto Lavoro, ente strumentale della Regione del Veneto