Le imprese femminili in Umbria

La Cciaa presenta i dati del I trimestre 2021 e del periodo della pandemia

In Umbria le imprese femminili registrate nel primo trimestre del 2021 sono 23.302 e rappresentano il 24,7% delle imprese regionali (94.036), quasi 3 punti percentuali al di sopra della media nazionale (21,9%). Le imprese a conduzione femminile si concentrano nel settore del commercio (5.563 imprese), dell’agricoltura (5.417), dell’alloggio e ristorazione (2.227). Le nuove nate sono 322, quelle cessate 437: ciò evidenzia una crisi delle imprese femminili dovuta a vari fattori, come la fragilità patrimoniale (il 70% sono ditte individuali), le piccole dimensioni, la scarsa presenza nel settore dell’industria e la scarsa digitalizzazione.

Sempre nel primo trimestre di quest’anno, le imprese rosa giovanili (cioè a guida under 35) registrate, sono 2.007 e rappresentano l’8,6% del totale imprese femminili; rispetto al primo trimestre dell’anno 2020, in cui erano 2.105, diminuiscono di 100 unità. Tuttavia alla fine del 2020 tra le imprese rosa giovanili nate e quelle cessate risulta un saldo positivo di 182 unità.

Guardando agli anni recenti, nella regione alla fine del 2020 le imprese attive risultano 20.500, negli anni 2019 e 2018 sono rispettivamente 20.568 e 20.677: tra il 2020 e il 2018 si ha quindi una lieve diminuzione pari allo 0,9%.

L’ effetto della crisi dovuta alla pandemia ha fenato la spinta a fare impresa tra le donne, ma è necessario diffondere il valore e rafforzare il ruolo delle imprese femminili, poiché rappresentano una ricchezza indispensabile nel sistema imprenditoriale.

Questi, alcuni dei dati presentati nella nota dalla Cciaa dell’Umbria, provenienti dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere.