Struttura e dinamica del mercato del lavoro a Roma

09.04.2021

Roma Capitale pubblica i dati dei primi tre trimestri del 2020

Il rapporto sul mercato del lavoro, pubblicato da Roma Capitale e realizzato su dati Istat, è centrato sull’analisi dell’impatto dell’emergenza sanitaria sulla struttura e sulla dinamica del lavoro nell’area metropolitana di Roma Capitale nei primi nove mesi del 2020, nel confronto con i dati del 2019 relativi allo stesso periodo e con i dati di dinamica riguardanti l’intero territorio nazionale.

Nel territorio dell’area metropolitana di Roma Capitale nei sette mesi dal marzo al settembre del 2020 si è verificata la perdita di oltre 61mila posti di lavoro rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, in linea con il dato di livello nazionale. In questo contesto gli equilibri dell’offerta di lavoro sono stati fortemente colpiti e una quota imponente di persone è tornata nell’inattività. Anche la ricerca di occupazione si è arrestata, penalizzando ancora una volta i giovani, le donne e i lavoratori atipici.

Nel rapporto, inoltre, si legge che nei primi tre trimestri del 2020 nella città metropolitana di Roma si contano 1 milione 793mila occupati, a fronte di 1 milione 854mila del 2019. Rispetto ai primi tre trimestri del 2019 si osserva una consistente diminuzione di occupati in tutti gli ambiti territoriali, che in particolare a Roma raggiunge il -3,3% (-2,5% nel Lazio; -2% in Italia). Nel medesimo periodo diminuiscono le persone in cerca di occupazione (-15mila solo nella città metropolitana di Roma) e cresce l’inattività (+4,5%).

Le nuove dinamiche emergenziali del mercato del lavoro in area romana hanno portato a una riduzione asimmetrica tra i generi, colpendo in maniera più marcata il mercato del lavoro femminile (-42mila) rispetto al mercato del lavoro maschile (-19mila occupati). Anche osservando il tasso di occupazione, il gap fra il tasso di occupazione maschile e femminile è aumentato passando da 13,3 a 14,5 punti, sempre in favore degli uomini. Ma la diminuzione più consistente del tasso di occupazione si registra tra i lavoratori più giovani (15-34 anni): -2,7 punti a Roma (in Italia è pari a -1,8) rispetto al 2019. Nell’area romana anche le classi di età centrali mostrano un arretramento significativo (-2,6 punti). La distanza fra generazioni appare nettamente a favore degli ultra 50enni, con un tasso di occupazione più elevato rispetto agli under 35 di oltre 26 punti a Roma (e di 21 punti nella media nazionale).

Riguardo ai settori, nella città metropolitana di Roma la perdita di occupati è rilevante nel comparto agricolo (-11,5%), nei trasporti e logistica (-10,2%), nei servizi alle imprese (-8,7%), nei servizi di cura (-8,1%) e nelle costruzioni (-7,9%). Tengono meglio, invece, i settori della manifattura e i servizi di informazione e comunicazione, che con l’impulso alla digitalizzazione di molte funzioni lavorative  o di altro tipo hanno trovato un terreno di possibile sviluppo.

Il calo occupazionale, inoltre, riguarda sia i lavoratori dipendenti che gli autonomi, con un accento più marcato nella perdita di posti per questi ultimi in ambito nazionale (-3%) mentre la riduzione fra i dipendenti risulta più contenuta (-1,7%). Nell’area romana, al contrario, le perdite sono state cospicue in entrambe le tipologie, oltre che più intense rispetto alla media nazionale, in particolare, nella Città metropolitana di Roma Capitale la riduzione tra gli indipendenti è -2,8% e quella tra i dipendenti è -3,5%.

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Lavoro | Lazio | Roma | Roma Capitale

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