Le forme di lavoro a Roma

Roma Capitale pubblica i dati del 2019

Nel report sul lavoro, elaborato da Roma Capitale in base ai dati della rilevazione Istat sulle forze di lavoro, si legge che, nel 2019, nell’area metropolitana di Roma su un totale di circa 1.900 mila occupati il 79,9% (81% a livello nazionale) ha un lavoro a tempo pieno mentre il restante 20,1% (19% a livello nazionale) ha un lavoro part-time. Rispetto al 2008 il lavoro in orario ridotto mostra una notevole crescita del 43,5% (+34,2% a livello nazionale) mentre quello a tempo pieno aumenta del 6,6% (-4,4% a livello nazionale). Il lavoro part-time interessa principalmente la componente femminile (73,6% degli occupati part-time) e solo in minore misura quella maschile (24,6%). Nell’ambito dei contratti part-time, inoltre, il lavoro a tempo parziale volontario, cioè scelto per conciliare le esigenze lavorative con quelle personali e familiari, rappresenta il 31,3% del totale, mentre la quota di part-timers involontari si attesta al 76,7% tra gli uomini e al 65,8% tra le donne. Il 95,4% della domanda complessiva di lavoro a orario ridotto proviene dal settore dei servizi, mentre l’industria e le costruzioni ne assorbono solo il 3,9%. In particolare, il più alto utilizzo del lavoro a tempo parziale si riscontra nell'ambito dei servizi collettivi e personali (42% degli occupati in part-time), seguito dagli alberghi e ristoranti (33%) e dai servizi alle imprese (26,4%). Nella città metropolitana di Roma i contratti atipici, invece, riguardano circa 241 mila persone (13,1% del totale occupati); nell’88,7% dei casi si tratta di lavoratori a tempo determinato (93,3% a livello nazionale) mentre nell’11,3% di collaboratori. Il lavoro atipico, inoltre, è molto più diffuso fra le donne e tra le età più giovani; nel 2019, infatti, esso riguarda il 14,3% del totale delle occupate, a fronte del 12% degli occupati uomini, e le fasce di età comprese tra i 15-24 (60%) e i 25-29 (36,6%). La durata prevalente delle occupazioni atipiche nell’area metropolitana di Roma è distribuita fra contratti molto brevi (22,7% da 1 a 5 mesi), contratti da 1 a 2 anni (20,7%) e superiori a 3 anni (23,1%).