L’impatto del lockdown sull’economia di Bologna

10.11.2020

La Città metropolitana pubblica un report con dati riferiti ai primi cinque mesi del 2020

Nel periodo 12 marzo-4 maggio di quest’anno nella città metropolitana di Bologna la sospensione delle attività economiche imposta dall’emergenza Covid 19 riguarda il 46,8% delle imprese e il 34,7% degli addetti. Quasi tre quarti di queste realtà produttive opera nel settore dei servizi (71,3%) mentre la parte restante opera nel settore dell’industria, comprese le costruzioni (28,7%). La quota di addetti impiegata in questi due settori è rispettivamente pari al 57,9% e al 42%.  Il commercio, in particolare, rappresenta il 29% del complesso delle imprese sospese, seguito dagli altri servizi e dalle costruzioni, con il 18%. La sospensione delle attività economiche in termini di addetti riguarda soprattutto l’industria (34%), seguita a distanza dal commercio (22%) e dall’alloggio e ristorazione (20%). Da marzo a maggio, inoltre, si registra una riduzione di 6.414 posizioni di lavoro dipendente, concentrata nel commercio, alloggio e ristorazione (-2.951 unità). Tra gennaio e maggio, infine, si osserva un massiccio ricorso alla cassa integrazione guadagni. Infatti, il totale delle ore autorizzate raggiunge quota 34,5 milioni, superando nettamente il picco del 2010 (26,9). Lo comunica il Servizio studi e statistica della Città metropolitana di Bologna in un report basato su elaborazioni di dati IstatInfocamere e Agenzia regionale per il lavoro dell’Emilia-Romagna. Questo studio costituisce la seconda parte del Rapporto sull'economia metropolitana nel contesto nazionale dal primo al terzo trimestre 2020

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Imprese: struttura e competitività | Emilia-Romagna | Bologna | Città metropolitana di Bologna

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