I servizi anti violenza di Roma

Roma Capitale pubblica i dati del 2019

Nel report sui servizi anti violenza di Roma Capitale si legge che, nel 2019, le donne entrate in contatto con le otto strutture dedicate ai servizi anti violenza presenti sul territorio comunale sono 1.767. Di queste, il 71,8% si è recato fisicamente almeno una volta presso le strutture e il 54,8% ha iniziato un percorso di fuoriuscita dalla violenza con presa in carico da parte del centro. Nella maggior parte dei casi il primo contatto con il centro anti violenza avviene direttamente (67,6%), ossia la donna telefona oppure si reca in sede, piuttosto che indirettamente (32,4%), attraverso la segnalazione da parte di altri soggetti quali servizi sociali, forze dell’ordine, presidi sanitari. Le donne seguite dai centri sono in prevalenza italiane (69%) mentre quelle di origine straniera provengono soprattutto dai Paesi dell’Est Europa (36,5%), dal Centro-Sud America (18,6%) e dall’Asia (16,3%). Le donne coniugate rappresentano il 32,3% del totale, seguite dalle nubili (29,6%) e dalle separate (13,5%). Per quanto riguarda l’età, si rileva una prevalenza di donne nella classe che va dai 35 ai 44 anni (22,1%) e in quella dai 45 ai 54 anni (20,5%). Nella maggior parte dei casi (90,2%) gli autori delle violenze sono persone che appartengono alla sfera più intima delle utenti, a loro legate da rapporti sentimentali attuali o pregressi o da rapporti di parentela. Il marito, in particolare, è indicato come autore dei maltrattamenti/violenze in una percentuale pari al 29,8% mentre  l’autore viene indicato come collega/datore di lavoro nell’1,8% dei casi e come sconosciuto nell’1,1% dei casi. Il 52,2% delle utenti ha subìto più tipi di violenza. Le percentuali più elevate si registrano per la violenza psicologica (30,2%), la violenza domestica/maltrattamenti (28,1%) e la violenza fisica (20,4%). Il 2,6% delle utenti, infine, riferisce casi di violenze sessuali intrafamiliari e il 2% di violenza sessuale extrafamiliare.