L’inquinamento atmosferico a Roma

Roma Capitale pubblica i dati del 2017-2018

Nel report sull’inquinamento atmosferico di Roma Capitale si legge che la rete locale di monitoraggio della qualità dell’aria è costituita da 13 centraline fisse. Nel 2018, il valore limite giornaliero di polveri sottili (50 microgrammi per m3), che prevede una soglia consentita pari a 35 superamenti in un anno, viene raggiunto nel caso più frequente 22 volte (presso la stazione di Tiburtina), ed è quindi inferiore al limite prescritto. Anche la concentrazione media annua delle polveri risulta sotto il valore limite (40 microgrammi per m3), registrando il più alto valore rilevato, pari a 30 microgrammi per m3, nella centralina Fermi. I valori di polveri sottili di Roma risultano inferiori a quelli di grandi città come Torino, Milano, Napoli. Inoltre, il superamento orario del valore limite di biossido di azoto (200 microgrammi per m3, con una soglia massima consentita nell’anno di 18 volte) si verifica una sola volta (presso la centralina Fermi). Le concentrazioni medie annue, invece, risultano sopra il valore limite (40 microgrammi per m3) nelle centraline di Fermi, Grecia, Francia, Tiburtina e Cipro (tutte all’interno del grande raccordo anulare) mentre nelle centraline di Arenula e Cinecittà hanno raggiunto quasi il limite.

Per quanto riguarda l’ozono, in nessuna centralina si registra un numero di superamenti del valore limite (pari a 120 microgrammi per m3) maggiore della soglia consentita di 25 volte in un anno. Il maggior numero di superamenti è registrato nelle centraline di Preneste (24), Guido (20), Cavaliere (19) e Cinecittà (18). Inoltre, sono registrati soltanto sporadici superamenti della soglia di informazione (180 microgrammi per m3 come media oraria) e nessun superamento della soglia di allarme (240 microgrammi per m3 come media oraria). I valori di ozono di Roma risultano tra i più bassi registrati nelle grandi città.