Gli effetti del lockdown per le imprese del nord Sardegna

La Cciaa pubblica un report sull’impatto del COVID-19

L’Ufficio studi e statistica della CCIAA di Sassari pubblica il report “Calcolo delle perdite economiche nel nord Sardegna e nei principali comuni” dove si propone un’analisi degli effetti della pandemia sul tessuto imprenditoriale locale.

La spiccata vocazione turistica del territorio ha comportato un approfondimento dell’analisi alla luce della forte correlazione tra le dinamiche degli indicatori economici e la presenza dei visitatori. Per questo motivo l’ufficio studi ha adottato un indicatore relativo alla presenza turistica nelle strutture ricettive del territorio partendo dal presupposto che il fenomeno dell’affluenza turistica incida direttamente (per il 70%) alla creazione della ricchezza nel territorio del nord Sardegna. Il report presenta i dati a livello provinciale e per i Comuni di Sassari, Alghero, Arzachena, Olbia, Ozieri, Palau e Tempio Pausania.

I comparti produttivi presi in esame comprendono il settore dell’industria in senso stretto, le costruzioni, una parte del terziario di mercato, mentre sono escluse l’agricoltura, il credito e le assicurazioni, la pubblica amministrazione e parti importanti dei servizi alla persona. In questi settori prima dell’inizio della pandemia erano attive 35.744 unità locali, per un totale di 103.208 addetti; di questi 23.197 erano impegnati nell’industria e 80.011 nei servizi.

Nel nord Sardegna, le misure governative adottate a marzo 2020 per fronteggiare la diffusione del COVID-19, hanno portato alla chiusura della metà delle imprese (18.076 sospese, pari al 51% del totale), mentre l’occupazione risente della mancata operatività del 43% degli addetti. Dagli scenari proposti nel report camerale si stima una perdita del 3,8% nel fatturato dei servizi per il bimestre marzo-aprile 2020 fino ad arrivare al 13,3% per il periodo marzo-luglio 2020.