Il rischio di contagio da Covid-19 a Reggio Calabria

La Cciaa pubblica un focus sui dati di uno studio Unioncamere riferito ad aprile 2020

La Cciaa di Reggio Calabria diffonde una nota che analizza i rischi di contagio da Covid-19 nel territorio. La nota costituisce il focus locale di uno studio nazionale realizzato da Unioncamere, in collaborazione con il Sistema camerale servizi (Si.Camera), elaborando i dati dell’Indagine sulle professioni dell’Istat e dell’Isfol e dell’Indagine sulle forze di lavoro dell’Istat. La stima è realizzata sulla base del grado di interazione che ciascuna figura professionale ha con le persone prossime (colleghi, clienti, pazienti) durante lo svolgimento ordinario delle mansioni di competenza.

A livello nazionale, lo studio evidenzia un elevato rischio nelle professioni scientifiche e tecniche (0,66), che includono anche le professioni sanitarie, mentre gli artigiani, gli operai specializzati e gli agricoltori mostrano un indice di rischiosità molto basso (0,04).

Con riferimento alla provincia di Reggio Calabria, considerando le sole imprese non ancora autorizzate alla ripresa delle attività, l’indice di rischiosità è pari a 0,30, un valore superiore a quello nazionale (0,29). Considerando invece l’intera economia, che include anche le attività più rischiose, come quelle legate alla cura della persona, Reggio Calabria registra un indice pari a 0,35, un valore che si colloca al di sotto di quello nazionale (0,367).

Sempre in provincia di Reggio Calabria, il rischio si attesta a 0,23 per chi ha un’età compresa tra 25 e 34 anni e a 0,48 quelli che hanno 65 anni e più. Infine, i dati evidenziano una maggiore rischiosità per le donne (0,48) rispetto agli uomini (0,28).