L'imprenditoria straniera a Rieti, Viterbo e Roma

Unioncamere pubblica i dati sulle imprese straniere locali relativi al 2018

Le Cciaa di Rieti e di Viterbo pubblicano gli ultimi aggiornamenti sull’imprenditoria straniera in base ai dati diffusi da Unioncamere e Infocamere e derivati dal Registro imprese delle Camere di Commercio.

Nella nota riepilogativa della Cciaa di Rieti, si rileva che nella provincia alla fine del 2018 le imprese guidate da stranieri sono 827 su 8985, mentre nella nota dedicata alla Tuscia si legge che in quell’area le imprese straniere sono 2.671, in aumento del 4,4% rispetto al 2017. La popolazione immigrata appare quindi sempre più attiva nel tessuto imprenditoriale locale, in linea con il trend del Paese nel suo complesso. Gli elementi che caratterizzano l’imprenditoria a conduzione straniera nella Tuscia sono la forma giuridica, per la maggior parte (oltre l’80%) imprese individuali, e i settori di attività prevalenti (costruzioni, con il 14,5% sul totale delle imprese iscritte, commercio con l’11,6%, servizi alle imprese con il 6,9%, turismo con il 5,7% e trasporti e spedizioni con il 4,6%).

Riguardo alla provincia di Roma, nel report pubblicato da Unioncamere si legge che in questa area si trova la comunità imprenditoriale rumena più estesa (con il 15,1% del totale delle imprese guidate da cittadini di quel paese). Anche gli operatori del Bangladesh (con il 42,7% delle imprese) e i tunisini (con il 6%), sono maggiormente presenti nella provincia di Roma. La stessa provincia è preferita, dopo Milano, dagli egiziani (con il 19,4% delle imprese guidate da cittadini di quel paese), dopo Napoli e Brescia dai pakistani (5,8%) e dopo Torino dai marocchini (4,8%). Infine, rientrano nella provincia di Roma anche tre comuni italiani presenti nella graduatoria per incidenza delle imprese individuali di stranieri sul totale nazionale (comuni con oltre 500 imprese individuali a guida straniera). Ladispoli, con il 35,5% di imprese straniere (prevalentemente rumene), è in 14^ posizione, seguita da Anzio (15^) e Ardea (17^), nei quali opera prevalentemente la comunità marocchina.