Le fragilità demografiche, sociali ed economiche nel bolognese

20.12.2018

La Città metropolitana e il Comune di Bologna pubblicano le mappe della fragilità riferite al 2017

Nei comuni della Città metropolitana di Bologna, secondo un indicatore sintetico che varia da 0 (assenza di fragilità) a 100 (massima fragilità), sul versante demografico, la fragilità è presente soprattutto nelle aree montane, dove l’indicatore raggiunge i suoi valori più elevati (Camugnano, 100 e Lizzano in Belvedere, 85) e, in misura minore, in parte della pianura orientale e nel comune capoluogo (45). In ambito sociale, la fragilità si localizza prevalentemente nella media montagna del bolognese, con 72 punti a Vergato e 71 a Monghidoro, nell’alto imolese (Castel del Rio, 63) e a Bologna (61).

Quanto alla fragilità economica, le situazioni più critiche si riscontrano nell’alto imolese, con Borgo Tossignano che fa registrare 71 punti, nella dorsale appenninica (Castel d’Aiano, 69), nell’estrema pianura occidentale (Galliera, 56) e nel comune di Bologna (57). Considerando, infine, la potenziale fragilità nel suo complesso (media dei tre indicatori di ambito), si osserva che i comuni a più bassa fragilità sono quelli della cintura bolognese, caratterizzati da una significativa crescita demografica (oltre l’1,51% nel quinquennio 2013-2017), da un’incidenza di laureati in età 25-44 superiore al 23% (al censimento 2011) e da redditi mediamente alti (oltre 25.550 euro nel 2016).

È quanto si legge in un report a cura degli Uffici di statistica del Comune di Bologna e della Città metropolitana di Bologna, basato su dati dell’Istat e del Ministero dell’economia e delle finanze (Mef).

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Emilia-Romagna | Bologna | Città metropolitana di Bologna | Comune di Bologna

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