Un bilancio sulla misurazione del benessere equo e sostenibile dei territori

14.03.2016

Il convegno dell’Istat offre l’occasione per fare il punto sullo stato e le prospettive di sviluppo del Bes a livello locale

Il convegno nazionale Il benessere dei territori: il contributo del Bes delle province, tenutosi oggi a Roma presso l’Istat, rappresenta una tappa importante del percorso di costruzione del sistema di misurazione del Benessere equo e sostenibile dei luoghi fisici e sociali in cui le persone vivono e si relazionano. L’evento, infatti, chiude la prima fase del progetto, dedicata alla sua impostazione metodologica e alla conduzione delle conseguenti esperienze sul campo. Nello stesso tempo, inaugura la sua seconda fase, che ha al centro lo sviluppo di un sistema informativo multilivello, articolato in termini modulari, al servizio della programmazione e del disegno delle policy locali, del loro monitoraggio e della loro valutazione d’impatto.

Come nelle altre esperienze di misurazione a livello nazionale e regionale (Bes) e dei centri urbani (Urbes), il progetto Bes delle province ha nella dimensione partecipativa un elemento costitutivo essenziale. La partecipazione, infatti, connota sia il metodo di lavoro, fondato su una stretta cooperazione interistituzionale, sia le forme di relazione attivate con la società civile e gli stakeholder cui il progetto è rivolto, a partire dagli amministratori degli enti di area vasta.  Dal primo punto di vista, il progetto è basato su un’organizzazione policentrica che coinvolge vari soggetti, in particolare gli Uffici di statistica di province e città metropolitane, il Cuspi, la rete territoriale dell’Istat e altre sue componenti. Questi soggetti hanno condiviso l’architettura concettuale del progetto, i metodi, gli obiettivi e le azioni, realizzate in 13 regioni da 25 gruppi di lavoro coordinati centralmente. Dal secondo punto di vista sono state condotte numerose iniziative di coinvolgimento fra cui, da ultimo, un’originale esperienza di consultazione della dirigenza e degli amministratori degli enti di area vasta partecipanti.

Alle 25 monografie dedicate all’analisi del Bes delle singole province ha fatto seguito il Rapporto nazionale, oggi disponibile su web anche in formato e-book Vi sono esposte analisi dettagliate, suddivise in quattro capitoli: il primo ripercorre le fasi logiche e cronologiche del progetto; il secondo, mediante analisi cluster, esplora somiglianze e differenze tra le province italiane rispetto alle principali e più significative componenti del Bes, tracciando i profili di benessere dei sottoinsiemi di province individuati come relativamente omogenei; il terzo capitolo presenta le relazioni con il ciclo delle policy e i risultati della consultazione dei decision maker; l’ultimo capitolo, infine, illustra impianto e avanzamenti metodologici.

L’esperienza fin qui realizzata rappresenta una best practice per il Sistema statistico nazionale, così come altre progettualità avviate recentemente in cooperazione fra Istat ed enti centrali e territoriali, quali ad esempio il progetto Sistan Hub per l’interconnessione delle basi dati statistiche e la loro fruizione via web nella logica dell’interoperabilità semantica, il coordinamento della modulistica amministrativa e dei sistemi informativi, il censimento degli archivi delle province, i progetti Urbes e Archimede.

Oltre al valore dell’esperienza e degli output generati finora dal Bes delle Province, occorre considerare il rilievo strategico che il progetto  riveste in chiave prospettica. Il suo prossimo sviluppo, infatti, prevede la progressiva convergenza tra i diversi filoni in cui si articola la misurazione del benessere ai vari livelli territoriali di analisi. Proprio in vista di questa evoluzione, è in corso l’implementazione di un unico sistema informativo, che permetterà la consultazione di dati armonizzati o comunque raccordati coerentemente per i vari livelli territoriali. Questo sistema potrà fornire una ricca varietà di informazioni, spaziando da quelle di contesto fino a quelle riguardanti la misurazione diretta di indicatori specifici attraverso il trattamento statistico degli archivi gestiti dalle amministrazioni. Tali informazioni, a loro volta, grazie ai collegamenti stabiliti con le tassonomie di bilancio per funzioni e progetti, potranno costituire una preziosa base informativa per le politiche di intervento e di organizzazione dei servizi da parte degli enti di governo delle collettività locali. In virtù della logica di integrazione che lo caratterizza, questo sistema si configurerà  come una base informativa comune, in cui potranno innestarsi focus tematici al servizio delle diverse esigenze conoscitive. Tali approfondimenti, inoltre, potranno essere realizzati dagli stessi attori istituzionali titolari delle funzioni, in un quadro metodologico da irrobustire progressivamente, garantendo comunque facilità di fruizione e massima accessibilità. L’Istat, con la sua rete territoriale, continuerà a esercitare il ruolo di coordinamento tecnico-scientifico e metodologico assegnatogli dalla legge statistica nazionale. Proseguirà, inoltre, il costante sostegno alla governance del progetto e al suo sviluppo, secondo gli indirizzi previsti dal protocollo di intesa che sarà sottoscritto a breve con le associazioni rappresentative degli enti locali, Anci-Usci e Upi-Cuspi.

Raffaele Malizia, Stefania Taralli

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Categorie: Attività istituzionali | Istat - Istituto nazionale di statistica

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