Indagine statistica sul fenomeno dello Stalking
Il Ministero della Giustizia fotografa il fenomeno dello Stalking con un’indagine campionaria basata sui fascicoli dei procedimenti definiti con sentenza di primo grado
Il 91,1% dei reati di Stalking è commesso da maschi, l’età media dell’autore è di 42 anni contro i 38 della vittima e quasi un terzo degli Stalker è disoccupato o con lavoro saltuario. Nel 33,2% dei casi, inoltre, vittima e autore hanno figli in comune e il movente più ricorrente che spinge l’imputato alla condotta contestata è quello di “ricomporre il rapporto” (30,4%), seguito dalla “gelosia” (11,1%) e dalla “ossessione sessuale o psicologica” (3,3%).
Per quanto riguarda l’esito delle sentenze, infine, le condanne (42,5%) e i patteggiamenti (14,9%) sono più frequenti delle assoluzioni (11,5%). Una vittima su quattro, comunque, ritira la querela.
È quanto emerge da Stalking. Indagine statistica attraverso la lettura dei fascicoli dei procedimenti definiti con sentenze di primo grado, a cura della Direzione generale di statistica del Ministero della Giustizia.
L’indagine, di tipo campionario, è basta sull’analisi della documentazione relativa ai procedimenti definiti negli anni 2011-2012 presso 14 sedi di tribunale, rappresentative della realtà nazionale per dimensione e ubicazione territoriale.
Le informazioni rilevate riguardano il reato di cui all’art. 612 bis del Codice penale, cosiddetto Stalking, considerando il fenomeno sotto molteplici aspetti: movente, modalità della condotta, tempi, autori, vittime e relazione tra di loro.
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