L’economia lucana nel primo semestre 2013
Unioncamere Basilicata pubblica una nota congiunturale sull’andamento dell’economia regionale nella prima parte dell’anno
Lo stato di crisi dell’economia lucana risulta molto più accentuato di quello prospettato per il Mezzogiorno e per l’economia italiana nel suo complesso, a causa della persistente debolezza della domanda interna. Lo rivela la nota L’economia lucana nel I semestre 2013 curata dal Centro studi Unioncamere Basilicata.
I consumi delle famiglie, penalizzati dalle condizioni molto negative del mercato del lavoro regionale, continuano a scendere, mentre l’industria arretra e il mancato effetto di traino esercitato dalla domanda estera rimanda al 2014 i primi timidi segnali di ripresa. Un segno di reazione da parte delle imprese appare il saldo positivo sulla nati-mortalità aziendale ma destano preoccupazione il dato del credito, che evidenzia un’ulteriore stretta, e quello delle insolvenze, giunte ormai oltre i livelli di guardia.
La nota elaborata dal Centro studi Unioncamere Basilicata rileva inoltre che, in termini assoluti, il Pil stabilirà il nuovo “minimo” dall’inizio della crisi, attestandosi sui livelli di 15 anni fa. Le ultime proiezioni macroeconomiche, infatti, evidenziano un sensibile peggioramento dello scenario congiunturale: la riduzione reale del Pil regionale per il 2013 è stata ampliata rispetto alle stime di maggio e portata dal -2,5 al -2,9%; contemporaneamente, la modestissima ripresa attesa per il 2014 (+0,3%) è stata ridotta ad appena il +0,1%.
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