I servizi socio-educativi per la prima infanzia in Trentino

26.03.2024

L’Ispat presenta i dati relativi all’anno educativo 2022/2023

Il nuovo report predisposto dall’Ispat presenta i risultati dell’indagine sui servizi socio-educativi rivolti alla prima infanzia (bambini fino ai tre anni), condotta dall’Istituto stesso. Sono rese disponibili anche le tavole di dettaglio.

L’anno educativo 2022/2023 registra la presenza di 102 servizi di nido con una capacità ricettiva che a fine anno è di 3.857 posti. La distribuzione territoriale dell’offerta rimane caratterizzata dalla concentrazione di quasi metà dei servizi nelle aree delle due città maggiori (29 servizi per 1.222 posti nel Territorio Val d’Adige e 18 servizi con 851 posti in Vallagarina).

Nel periodo considerato la media degli iscritti è di 3.743 bambini (escluso il mese di agosto), con punte di 3.700 e più iscritti da novembre a luglio. La quota di bambini stranieri sugli iscritti nel complesso si riduce in un anno dall’8,3% al 7,3%; nella quasi totalità si tratta di bambini nati in Italia (96%).

Delle complessive 3.387 domande presentate dalle famiglie per l’inserimento dei bambini nel servizio di nido, il 10,1% è decaduto per decisione delle stesse famiglie e l’1,1% è stato annullato d’ufficio. Delle restanti 3.009 richieste, il 72,7% ha ottenuto una risposta positiva.

Sul territorio provinciale la domanda espressa dalle famiglie viene completamente soddisfatta solo negli Altipiani Cimbri. Diverse altre comunità coprono almeno il 90% delle richieste (Giudicarie, Territorio Val d’Adige, Valle di Cembra e Vallagarina). Al di sotto del 50% si colloca solo l’area della Rotaliana-Königsberg (45,3%).

Nel confronto nazionale, la quota maggiore di copertura del servizio (misurata dal rapporto tra i posti disponibili – a titolarità sia pubblica che privata – e i bambini residenti d’età inferiore a tre anni) si registra in Umbria (43,7%), Emilia-Romagna (41,6%), Valle d’Aosta e Trentino (41,1%). La media nazionale è del 28%, ancora al di sotto della soglia del 33% fissata dall’Unione europea per sostenere l’occupazione femminile e favorire la conciliazione tra impegni familiari e impegni lavorativi.

Categorie: Attività di rilevazione | Istruzione e formazione | Trento | Provincia autonoma di Trento

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