Le esportazioni delle Marche

La Cciaa regionale pubblica i dati per il periodo gennaio-settembre 2023

Nei primi nove mesi del 2023 le Marche realizzano esportazioni per oltre 15 miliardi di euro, con una riduzione del 9,2% rispetto allo stesso periodo del 2022; la regione è quindi in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, che è nel complesso positivo (+1%). Dall’esame dei dati trimestrali emerge una particolare distribuzione temporale, contraddistinta da un picco assoluto di esportazioni nel primo trimestre (8,07 miliardi di euro), seguito da valori in progressivo e netto calo nei due trimestri successivi, tanto da riportare il valore di luglio-settembre poco al di sopra dei 3 miliardi di euro.

Dal punto di vista territoriale la riduzione dell’export marchigiano si origina in tre province: Ascoli Piceno (-16,4%), Ancona (-7,9%) e Pesaro-Urbino (-3,9%). Le province di Fermo e Macerata registrano invece variazioni positive (rispettivamente +8,6% e +4,5%).

Gli oltre 15 miliardi di euro di esportazioni marchigiane del gennaio-settembre 2023 sono costituiti per ben più di un terzo (38,4%) da articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici e proprio questi hanno subìto una notevolissima contrazione (-17,2%), che ha ampiamente contribuito all’andamento negativo delle esportazioni totali. Anche altri fra i comparti di maggior peso risultano in decremento, in particolare i metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-11,5%), i macchinari e apparecchi nca (-3,8%).  Mostrano invece risultati positivi i prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+8%), i computer, apparecchi elettronici e ottici (+10,4%), i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+3,7%), i prodotti delle altre attività manifatturiere (+1,6%) e le sostanze e prodotti chimici (+1,4%).

Lo segnala una nota sull’andamento delle esportazioni della Cciaa delle Marche che analizza i dati territoriali provvisori dell’Istat sul commercio con l'estero.