Il mercato del lavoro in Friuli-Venezia Giulia

08.01.2024

L’Ires pubblica due note con i dati aggiornati relativi ai primi nove mesi del 2023

L’Ires Friuli-Venezia Giulia analizza in due note i dati regionali sugli occupati e disoccupati e sulle assunzioni e cessazioni.

Nel primo documento si legge che, nei primi nove mesi del 2023, gli occupati in Friuli-Venezia Giulia sono 518.700, con una diminuzione di 4.700 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,9%). Il calo degli occupati riguarda sia le donne (-0,5%) sia gli uomini (-1,2%) mentre, dal punto di vista settoriale, la contrazione avviene soprattutto nell’industria (-7.100 unità, -5,4%). La flessione generale dell’occupazione si inserisce in un rallentamento tendenziale che inizia nella seconda metà del 2022 e si interrompe, con un lieve aumento (+0,2%), nel terzo trimestre del 2023. In quest’ultimo periodo, il tasso di occupazione 15-64 anni si attesta al 68,3% e, seppur su un valore elevato, è il più basso dell’intero Nord-Est. Diminuisce significativamente anche il numero di persone in cerca di occupazione (-1.800 unità rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, pari a -6,5%), con un calo che riguarda soprattutto la componente maschile (-1.100 unità). Il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre del 2023 si attesta al 4,8% (5,4% per le donne, 4,4% per gli uomini).

Passando al secondo documento, nei primi nove mesi del 2023, le assunzioni nel settore privato sono 126.553, circa 4 mila in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-3,2%). Il calo riguarda in particolare i contratti di lavoro in somministrazione (-15,2%, quasi 3.900 unità in meno), i rapporti di lavoro in apprendistato (-7,3%) e le assunzioni a tempo indeterminato (-4,5%) a fronte di significativi aumenti per i contratti di lavoro intermittente (+8,1%) molto utilizzati nell’ambito dei servizi di alloggio e ristorazione e nel commercio al dettaglio. Le cessazioni dei rapporti di lavoro diminuiscono in maniera più consistente delle assunzioni, passando da 116.144 mila dei primi nove mesi del 2022 a 110.152 mila dello stesso periodo del 2023 (-5,2%). Le dimissioni dei lavoratori sono sempre più diffuse e costituiscono la motivazione di gran lunga principale dell’interruzione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato. La loro incidenza, di poco inferiore al 50% nel 2014, supera il 75% a partire dal 2021 e nei primi nove mesi del 2023 risulta pari al 78,6%. Aumenta nel tempo anche l’incidenza dei licenziamenti disciplinari dei lavoratori a tempo indeterminato (dal 2,5% del totale nel 2014, all’attuale 5,5%) mentre le cessazioni di natura economica hanno un peso sempre minore, da quasi il 40% nel 2014 a valori vicini al 10% negli ultimi anni.

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Lavoro | Friuli-Venezia Giulia

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