Il Giro d’Italia delle donne che fanno impresa

31.10.2023

La Cciaa dell’Umbria presenta una nota sull’andamento delle imprese femminili regionali nel contesto attuale

La Cciaa dell’Umbria presenta i dati emersi dalla ricerca “L’evoluzione dell’imprenditoria rosa regionale nel contesto attuale”, durante il primo incontro del Giro d’Italia delle donne che fanno impresa, manifestazione itinerante organizzata da Unioncamere in collaborazione con le camere di commercio e i Comitati per l’imprenditoria femminile.  

Nel 2023 le e imprese a conduzione femminile attive in Umbria sono 20.205, in diminuzione rispetto al 2014 (-2,8%) e in controtendenza rispetto al dato nazionale, che è in aumento. In particolare, calano maggiormente le imprese femminili giovanili e crescono le imprese femminili straniere, anche se queste ultime rimangono inferiori sia rispetto al dato nazionale, sia rispetto a quello delle altre tre regioni di confronto (Toscana, Marche, Abruzzo).

Il fatturato medio di un’azienda rosa umbra è pari a 72mila euro annui, mentre quello delle imprese guidate dagli uomini è di 163mila euro, una tendenza in linea con il dato nazionale (76mila euro medi annui delle imprese rosa, contro i 190mila euro delle imprese guidate dagli uomini). Inoltre, le imprese femminili umbre sono di piccole dimensioni: quelle fino a 9 dipendenti, infatti, rappresentano il 96,6% del totale, quelle da 10 a 49 addetti sono pari al 3,4%, quelle da 50 a 250 addetti assorbono lo 0,2%, come pure quelle  con più di 250 addetti.

Nel periodo 2016-2021 solo il 23,3% delle imprese femminili con 3 addetti e più investe nelle tecnologie digitali (Internet of things, intelligenza artificiale, stampanti 3D, Big Data e altre), un dato molto inferiore a quello delle imprese maschili (32,5%). Sempre nello stesso periodo, nella regione, i bilanci delle aziende femminili (imprese di capitali, Spa, Srl e cooperative) mostrano una crescita del valore della produzione, maggiore sia della media italiana, sia della media di Toscana, Marche, Abruzzo, rappresentando circa un terzo del valore della produzione totale. Le imprese femminili, tuttavia, hanno una redditività del capitale proprio (Roe) sotto la media nazionale e inferiore a quella di Marche e Abruzzo.

 

 

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Imprese: struttura e competitività | Camera di commercio dell'Umbria

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