Osservatorio sull’economia del Friuli-Venezia Giulia

La Cciaa di Pordenone-Udine pubblica i dati aggiornati a settembre 2023

Il Centro studi della Camera di commercio di Pordenone-Udine pubblica un report con i dati regionali più recenti su Pil e inflazione (fonte Istat), credito bancario (fonte Banca d’Italia), imprese e start up innovative (fonte InfoCamere), interscambio commerciale (fonte Istat Coeweb) e mercato del lavoro (fonti Istat ed Excelsior).
Il quadro dell’economia  regionale, con un focus sui territori di Pordenone e Udine, è aggiornato a cadenza trimestrale.
Nel report si legge che, ad agosto del 2023, l’inflazione annua (indice Nic) è pari al 5,2% in Friuli-Venezia Giulia, un valore poco inferiore a quello nazionale (5,4%). Stando alle previsioni, nel 2023 il Pil regionale cresce dell’1,1%, con incrementi maggiori nel settore terziario (+2,1%) e in quello dell’industria (+1,9%). Al 30 giugno 2023, le imprese registrate in Friuli-Venezia Giulia sono 98.093; nel 93,7% dei casi si tratta di micro-imprese con meno di dieci addetti. Sotto il profilo giuridico, poco più della metà (53%) delle imprese è di tipo individuale, il 26,3% sono società di capitale e il 18,7% società di persone.
Nel primo semestre del 2023 la regione esporta beni e servizi per 9,5 miliardi di euro mentre il valore delle importazioni si attesta a 5,8 miliardi; il saldo commerciale risultante è positivo per 3,8 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’export scende del 9,7%, soprattutto verso gli Stati Uniti d’America (-44,3%), l’Austria (-21,1%) e la Francia (-15,8%). Calano anche le importazioni (-9,2%), in particolar misura dall’Austria (-14,2%), dalla Russia (-12,5%) e dalla Germania (-6%).
Nei primi sei mesi del 2023 gli occupati sono in tutto 519.394, in calo di 7.460 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-1,4%), con una diminuzione che riguarda prevalentemente il settore dell’industria (-7,6%) e quello del commercio/alberghi/ristoranti (-6,7%). Nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni, infine, il tasso di occupazione è del 68,9%, con un divario di genere di 13,7 punti percentuali a sfavore delle donne.