Il sistema produttivo culturale e creativo dell’Umbria

13.09.2023

La Cciaa regionale presenta i dati provenienti dal Rapporto annuale Io sono Cultura 2023

La Cciaa dell’Umbria diffonde un comunicato con i dati sul sistema produttivo culturale e creativo dell’Umbria pubblicati nel rapporto annuale Io sono cultura 2023, a cura della i Fondazione Symbola e di Unioncamere.

Dal rapporto emerge che in Umbria, nel 2022, il sistema produttivo culturale e creativo, con attività core (attività economiche che producono beni e servizi culturali) e creative driven (attività che utilizzano la cultura come input per accrescere il valore simbolico dei prodotti, quindi la loro competitività), produce un valore aggiunto di 1,017 miliardi di euro, pari al 4,7% del totale dell’economia regionale. Il valore è inferiore al dato medio nazionale (5,6%) e al dato medio delle quattro regioni del Centro (6,5%). Anche il dato degli occupati nel sistema produttivo culturale e creativo della regione, con 19.600 unità, il 5,3% dell’occupazione regionale totale, è inferiore al dato medio nazionale (5,8%) e a quello del Centro (6,5%). Inoltre, nel 2022, rispetto al 2021, il valore aggiunto del sistema produttivo culturale e creativo in Umbria è cresciuto del 4,1% (in Italia del 6,8%) mentre il dato dell’occupazione nella regione è diminuito (-0,4%) e risulta il peggiore tra le regioni italiane e molto distante dal dato nazionale (+3%).

Nel 2022 le imprese umbre che svolgono attività core sono 3.797 e rappresentano l’1,4% delle imprese totali del sistema produttivo culturale e creativo a livello nazionale (275.318 imprese). In Umbria il valore aggiunto delle attività core è il 48,3% e quello delle attività creative-driven il 51,7%. I valori sono in controtendenza sia con i dati a livello nazionale (valore aggiunto dalle attività core 55,2%, delle creative-driven 44,8%), sia con i dati del Centro (attività core 57,5% e creative-driven 42,5%).

Nel dettaglio, la distribuzione delle attività core del sistema produttivo culturale e creativo, in Umbria, presenta percentuali maggiori rispetto al dato nazionale nelle seguenti voci: editoria e stampa, con 1.116 unità pari al 29,4% (media italiana 22,8%); patrimonio artistico e storico, con 26 aziende pari allo 0,7% (media nazionale 0,4%); performing arts e arti visive, con 515 aziende pari al 13,6% (media italiana 11,2%); videogiochi e software, con 492 aziende pari al 13% (dato nazionale 12,4%). Le percentuali delle attività core più basse si trovano invece nelle voci: architettura e design, con 931 aziende pari al 24,5% (31,9% dato nazionale), comunicazione, con 520 imprese pari al 13,7% (dato nazionale 15,5%), audiovisivo e musica, con 197 aziende pari al 5,2% (dato nazionale 5,8%).

Questi sono alcuni dei dati del Rapporto annuale Io sono cultura 2023 intitolato “L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi “ prodotto da Fondazione Symbola e Unioncamere, in collaborazione con Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, Istituto per il Credito Sportivo, Fondazione Fitzcarraldo e Fornasetti, patrocinato dal Ministero della Cultura.

 

 

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Imprese: struttura e competitività | Umbria | Camera di commercio dell'Umbria

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