Occupazione ed esportazioni in Friuli-Venezia Giulia

L’Ires pubblica una nota con i dati relativi al I trimestre 2023

L’Ires Friuli-Venezia Giulia analizza in una nota i dati del primo trimestre del 2023 sull’andamento dell’occupazione e delle esportazioni regionali.

Nei primi tre mesi del 2023, gli occupati sono 514.700, con un calo di 1.600 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,3%). La flessione si inserisce in una fase di rallentamento tendenziale dell’occupazione iniziata nell’ultima parte del 2022 (-0,5% nel terzo trimestre, -1,7% nel quarto). La diminuzione riguarda esclusivamente la componente maschile (-1,8% contro il +1,6% di quella femminile) e il lavoro indipendente (- 4,2%) mentre prosegue la crescita dell’occupazione subordinata (+0,7%). Il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni si attesta al 68,3%, con un divario di oltre 10 punti percentuali a sfavore della componente femminile (62,8% per le donne a fronte di 73,7% per gli uomini).

Passando alle esportazioni, nel primo trimestre del 2023 il valore delle vendite estere della regione (4,5 miliardi di euro) mostra una sensibile diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2022 (-9,9%, quasi mezzo miliardo in meno). Al netto della cantieristica, caratterizzata da forte variabilità, il risultato è invece positivo (+4,1%), ma comunque inferiore alla media nazionale (+9,8%). In forte calo anche il valore delle importazioni regionali (-10,2%) con una conseguente diminuzione dell’avanzo commerciale (-9,5%) che passa da due a 1,8 miliardi di euro. Tra i settori dell’economia che presentano le dinamiche maggiormente positive ci sono: i macchinari e le apparecchiature (+19,8% rispetto al primo trimestre 2022); i computer e gli apparecchi elettronici (+19,5%); i prodotti alimentari e le bevande (+18,8%). In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali, infine, si osserva una crescita dei flussi destinati ai due principali partner commerciali, ossia Germania (+2%) e Francia (+5,2%). In calo invece le esportazioni verso gli Stati Uniti (-62,4%) il cui andamento è connesso al settore della cantieristica navale), la Polonia (-19,3%) e l’Austria (-6,2%).