Gli acquisti dell'agroalimentare bio

16.05.2023

L’Ismea pubblica un rapporto con dati relativi al 2022

L’Ismea pubblica il rapporto Biologico: gli acquisti alimentari delle famiglie. Nella nota che accompagna la diffusione si legge che, dopo aver ceduto il 4,6% nel 2021, le vendite di alimenti e bevande biologiche registrano nel 2022 una crescita dello 0,5%. Nello stesso anno la spesa complessiva dell'agroalimentare è salita del 6,4% ed è la prima volta che il biologico diverge in negativo dall'andamento complessivo del settore.

L'analisi per categorie mostra ancora una crescita delle vendite nei comparti zootecnici, dove il biologico ha un grado di diffusione limitato: latte e derivati (+5,3%), carni (+3,7%), salumi (+3,6%), ittico (+3,1%). Al contrario, calano gli acquisti nei comparti più rappresentativi, come ortaggi (-0,8%), frutta (-2%), pasta e derivati dei cereali (-3,4%), in controtendenza rispetto all'andamento delle analoghe categorie di prodotti convenzionali. 

Guardando alla distribuzione geografica degli acquisti, oltre il 60% delle vendite bio è concentrato nel Nord, anche se i maggiori segnali di crescita si registrano nell'Italia centrale (+2,8%). Riguardo ai canali di acquisto, invece, il supermercato resta quello prevalente, sebbene con una lieve contrazione di fatturato (-2%). Cresce invece il canale del discount, le cui vendite sfiorano i 300 milioni di euro (+16%). Continuano a subire un calo i negozi specializzati, che registrano vendite più contenute di oltre 55 milioni di euro, assorbendo una quota che scende dal 25% del 2021 al 23% del 2022. 

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Agricoltura e zootecnia | Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare

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