Le dichiarazioni Isee degli stranieri in Friuli-Venezia Giulia

La Regione pubblica un’analisi delle dichiarazioni presentate nel 2022

La Regione Friuli Venezia Giulia diffonde il report Uno sguardo alle famiglie straniere attraverso la lente dell’Iseehttps://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/GEN/statistica/FOGLIA91/. La pubblicazione utilizza i dati contenuti nelle attestazioni Isee di fonte Inps per analizzare la composizione delle famiglie dei dichiaranti stranieri, soffermandosi sulle nazionalità maggiormente presenti sul territorio regionale.

Nel corso del 2022, le dichiarazioni Isee presentate da cittadini residenti in Friuli-Venezia Giulia sono 168.184 per un totale di 337.627 beneficiari complessivi. Tra questi, quelli con cittadinanza straniera sono oltre 44 mila (il 13% del totale), appartenenti a 22.873 nuclei familiari.

L’indicatore Isee degli stranieri si attesta, in media, sugli ottomila euro, meno della metà di quello degli italiani, e circa il 70% delle famiglie straniere ha un Isee che non supera i diecimila euro. Le dichiarazioni presentate dai cittadini stranieri fanno riferimento principalmente a coppie con figli (9.961 nuclei); seguono i nuclei unipersonali (4,7 mila), i nuclei con più aggregati costituiti da coppie con figli e altri componenti (4,4 mila), i nuclei costituiti da un solo genitore con figli (1,9 mila) e le coppie senza figli (1,4 mila). I principali Paesi di provenienza dei dichiaranti Isee ricalcano quelle dei residenti stranieri secondo le anagrafi del Friuli-Venezia Giulia: al primo posto compare la Romania (3,7 mila nuclei), seguono l’Albania (2,2 mila), il Bangladesh (1,5 mila) e la Serbia (1,1 mila).

Considerando tutte le persone straniere indicate nelle attestazioni Isee con età compresa tra i 15 e 64 anni (oltre 47 mila cittadini), si dichiarano occupati il 22,5% delle donne e il 70,4% degli uomini. Si tratta di una differenza di genere molto marcata che non si riscontra tra quanti si dichiarano studenti (4,4% delle donne e 4,3% degli uomini) e tra i disoccupati (15,9% e 16,3% rispettivamente), ma che va letta congiuntamente con il dato sulle “casalinghe”, che sono quasi la metà delle donne straniere (49,9%).