Le previsioni economiche per il Friuli-Venezia Giulia

La Regione pubblica il report periodico di fine aprile 2023

L’Ufficio di statistica della Regione Friuli Venezia Giulia pubblica un aggiornamento del report che analizza periodicamente le previsioni sullo sviluppo dell’economia regionale rilasciate dall’Istituto Prometeia.

Nella pubblicazione si legge che, nel 2023, il Pil regionale cresce dello 0,8% rispetto all’anno precedente, in linea con il dato nazionale (+0,7%). A valori reali raggiungerà i 45 miliardi di euro (+7,1% rispetto al 2022), superando ampiamente i livelli di attività pre-crisi pandemica. In particolare, gli investimenti sono la componente più dinamica, con una crescita prevista dell’1,8%, il valore più elevato (8,6 miliardi di euro) dopo la crisi del 2008 e ai livelli dei primi anni del 2000; le esportazioni aumentano dell’1,6% e i consumi finali interni dello 0,5%. Con riferimento alle sole famiglie, i consumi crescono dello 0,6% e il reddito disponibile si attesta sui 23,3 mila euro per abitante a fronte dei 21,5 mila della media nazionale. Il tasso di occupazione raggiunge il 69,5%, superando il 70% nel 2024, a conferma dell’elevata domanda di lavoro. Le unità di lavoro aumentano dell’1% rispetto al 2022 (più cinquemila unità, circa), principalmente nel settore delle costruzioni (+1,7) e in quello dei servizi (+1,4%). Dal lato della produzione, il valore aggiunto complessivamente attivato dai settori economici passa dai 37,7 miliardi di euro correnti del 2022 ai 39,4 miliardi del 2023 (+4,4%). Il contributo maggiore alla crescita è fornito dal terziario (+1,4%) che, con 27,1 miliardi di euro, determina circa il 70% del valore aggiunto complessivo regionale.

A livello provinciale, il Pil cresce nel 2023 in tutti i territori, con un aumento maggiore nella provincia di Gorizia (+1,4%) e minore in quella di Pordenone (+0,4%). Dal punto di vista occupazionale, invece, è la provincia di Trieste a beneficiare dei maggiori aumenti di unità di lavoro in termini relativi (+1,5% rispetto al 2021) mentre la provincia di Gorizia è l’unica a registrare un calo (-0,2%).