I tempi di lavoro

14.02.2023

L’Inapp pubblica i risultati di una indagine sugli orari e le condizioni di lavoro degli occupati

Un lavoratore dipendente su sei (15,9%) fa straordinari non retribuiti. Un dato preoccupante, considerando che gli straordinari sono svolti da sei occupati su dieci (60%), in maggioranza uomini (64,7% contro il 54,1% delle donne). Le motivazioni per gli straordinari sono di vario tipo: nella maggior parte dei casi (51,2%) si tratta di carichi di lavoro eccessivi o carenza di personale, nel 18,4% della volontà di guadagnare di più. C’è anche un 8,1% che dichiara di non potersi rifiutare.

È uno dei fenomeni rilevati dall’indagine INAPP PLUS (Participation, Labour, Unemployment Survey), svolta dall'Inapp nel 2022, coinvolgendo 45.000 rispondenti dai 18 ai 74 anni.. 

Nella nota che sintetizza i risultati dell’indagine si legge anche che circa la metà degli occupati svolge la propria attività in orari che si potrebbero definire antisociali. Il 18,6% dei dipendenti (circa 3,2 milioni di persone), infatti, lavora sia di notte che nei festivi, il 9,1% anche il sabato e i festivi (ma non la notte) mentre il 19,3% anche la notte (ma non di sabato o festivi). Questa modalità sembra diffondersi anche dove non è strettamente necessaria per il tipo di lavoro svolto. 

Inoltre, vi sono lavoratori che sperimentano allo stesso tempo un orario ridotto e la presenza di orari antisociali. Si tratta di circa 900mila dipendenti che, oltre ad avere un part time involontario, svolgono la propria attività la notte o nei festivi (quasi il 52% di chi ha un part time involontario e oltre il 27% sul totale degli occupati part time). Nella nota l’ente osserva come la combinazione di nuove tecnologie, elevate competenze e appropriati modelli organizzativi dovrebbe, invece, generare livelli di produttività che non rendano necessari tempi di lavoro come quelli descritti, ma garantiscano occupazioni di qualità, ben retribuite e tutelate.

Infine, vi è una consistente quota di sottoccupati, cioè di occupati che vorrebbero lavorare un maggior numero di ore rispetto a quelle effettivamente svolte. Questa sottoccupazione è più presente tra le donne, tra i lavoratori con bassi titoli di studio, tra i residenti nel Nord-Ovest e nel Mezzogiorno e tra chi svolge la propria attività in aziende di piccole dimensioni.

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Nuove rilevazioni, studi, ricerche | Lavoro | Inapp - Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche

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