Le politiche occupazionali e del lavoro

02.12.2022

L’Inps diffonde gli ultimi dati relativi al 2021

L’Inps pubblica una nota che riepiloga i risultati dell’Osservatorio delle politiche occupazionali e del lavoro, con dati aggiornati al 2021.

Riguardo alle politiche attive del lavoro (misure applicate per l’incremento e il mantenimento dei livelli occupazionali), fino al 2019 si registra una diminuzione del numero medio di lavoratori che ne usufruiscono, in particolare di quelli che beneficiano degli incentivi all’occupazione a tempo indeterminato. Su tale andamento incide in modo considerevole la mancata proroga degli incentivi all’assunzione degli anni 2015 e 2016. Nel 2020, invece, anno della crisi legata alla pandemia, per poter affrontare l’emergenza occupazionale sono state introdotte nuove agevolazioni contributive che portano a una crescita complessiva del numero dei lavoratori assunti con incentivi. Tra queste misure la più rilevante è l’Agevolazione Decontribuzione Sud, diretta ad aree svantaggiate del paese. Nel 2021 i rapporti agevolati con questo intervento sono per il 79% contratti di lavoro a tempo indeterminato. La crescita osservata per il 2020 si fa più incisiva nel 2021 per tutte le diverse categorie di agevolazione, e, a esclusione della Decontribuzione Sud, l’apprendistato si conferma l’incentivo principalmente utilizzato (48%), seguito dai contratti a tempo indeterminato (39%).

Considerando la distribuzione a livello territoriale, nel 2021 i contratti di apprendistato, come pure le stabilizzazioni e gli incentivi a tempo indeterminato, sono presenti soprattutto al Nord del Paese (rispettivamente con la percentuale del 56%, 61% e 59%). La Decontribuzione Sud invece, per la sua specifica finalità, trova applicazione nelle regioni del Mezzogiorno.

Riguardo alle politiche passive (misure per prestazioni di disoccupazione), nel 2015 sono state introdotte una nuova prestazione per la disoccupazione non agricola denominata Naspi, e, in via sperimentale, la DIS-COLL (Indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori della Gestione separata). Nel 2021 il numero di trattamenti di Naspi è pari a 1.682.369, con un decremento rispetto al 2020 del 4,6%, riconducibile al proseguimento del blocco dei licenziamenti economici disposto fin dai primi mesi del 2020. Il numero di trattamenti di DIS-COLL, nel 2021, è pari invece a 16.705, con un decremento del 17,8%. Tale forte contrazione è riconducibile alla eccezionale numerosità dei trattamenti liquidati nel 2020, primo anno di pandemia. Per i trattamenti di disoccupazione agricola, pari nel 2021 a 544.792, si registra una diminuzione tendenziale dell’1,9%.

Riguardo al territorio, nel 2021 la zona in cui sussistono il maggior numero di trattamenti Naspi è il Nord con il 42%, mentre nel Sud e nelle Isole si registra il 39% dei trattamenti di questa categoria. Poco meno della metà dei trattamenti di DIS-COLL (46%) è concentrata nel Sud e nelle Isole mentre per la disoccupazione agricola il 69% del totale dei trattamenti si registra al Sud.

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Assistenza e previdenza | Inps - Istituto nazionale della previdenza sociale

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