Economia circolare in Umbria

06.10.2022

La Cciaa dell’Umbria presenta i dati sulla propensione all’economia circolare delle imprese locali

La Cciaa dell’Umbria diffonde una nota con i risultati del progetto sull’economia circolare, svolto da Ecocerved,  in base al Protocollo d’intesa firmato con Regione Umbria, Arpa e le Associazioni di categoria umbre Confindustria, Cna, Confagricoltura e Confcommercio. In Umbria, sono 25 le imprese che hanno aderito con le proprie buone pratiche al progetto, un numero tra i più elevati d’Italia in proporzione alla densità imprenditoriale (a livello nazionale sono state 497). Tra le 25 “pratiche di economia circolare”, 8 riguardano il settore manifatturiero, 7 quello agroalimentare, 4 i servizi e 3 la gestione dei rifiuti. Tra queste 25 attività, il modello predominante consiste nell’impiego di residui (sottoprodotti/rifiuti) a monte, per affiancare o sostituire le materie prime vergini nei processi produttivi delle aziende (15 pratiche), seguono le attività volte a ridurre i rifiuti prodotti a valle (7 pratiche) e la condivisione di conoscenze/strumenti attraverso la digitalizzazione e la modernizzazione tecnologica delle attività (3 pratiche).

L’80% delle pratiche selezionate nella regione è stata avviata negli ultimi cinque anni. Durante lo svolgimento di queste buone pratiche, gli imprenditori umbri hanno segnalato anche alcune criticità, che riguardano la presenza di elevati investimenti iniziali e la mancanza di risorse a cui attingere come incentivi o finanziamenti, l’assenza di classificazione dei sottoprodotti e armonizzazione europea, la scarsità delle dotazioni infrastrutturali, in particolare per la circolarità/sostenibilità, e la quantità disponibile di materiali secondari da valorizzare, infine alcune criticità comportamentali a livello di azienda/consumatori.

Questo progetto, compreso nel programma nazionale “Sostenibilità ambientale”, avviato nel 2021 da Unioncamere, è stato importante per conoscere le buone pratiche di economia circolare presenti nel territorio e per diffonderle anche nel resto d’Italia, al fine di promuovere questo tipo di economia e favorire lo sviluppo di collaborazioni a livello geografico e/o settoriale.

Categorie: Nuove rilevazioni, studi, ricerche | Imprese: struttura e competitività | Umbria | Regione Umbria | Camera di commercio dell'Umbria

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