Il movimento turistico in Trentino

26.07.2022

L'Ispat presenta i dati sulla stagione invernale 2021/2022

Il nuovo report predisposto dall'Ispat presenta i dati relativi all’andamento della stagione turistica invernale 2021/2022 (da dicembre ad aprile).

La stagione invernale 2021/2022 si inserisce in un contesto di graduale ripresa dopo due inverni condizionati dall’emergenza sanitaria. I confronti fra la stagione invernale 2021/2022 e le due stagioni precedenti sono statisticamente poco indicativi, mentre più significativa è la comparazione con la stagione invernale 2018/2019. Secondo questo confronto, il movimento turistico invernale nel settore alberghiero ed extralberghiero evidenzia un calo degli arrivi pari a -12,7% e delle presenze a -16,8%. Per il settore alberghiero si osserva una variazione negativa abbastanza consistente: -12,6% gli arrivi e -17% le presenze; numeri simili per l’extralberghiero, che mostra una flessione del 13,2% negli arrivi e del 16% nelle presenze.

Considerando la provenienza, le presenze italiane nelle strutture ricettive subiscono una diminuzione relativamente più limitata, pari al 9,4%, maggiore per il settore extralberghiero (-10,4%). Nel complesso gli italiani rappresentano il 60,9% delle presenze, 5 punti percentuali in più rispetto a 4 anni fa. Le principali regioni di provenienza si confermano essere la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Veneto, il Lazio e la Toscana.

Le presenze straniere segnano una contrazione pesante e calano rispetto all’inverno 2018/2019 del 26,3% nelle strutture ricettive, con flessioni significative per i turisti provenienti dal Regno Unito (-30,7%), dalla Repubblica Ceca ( 26,3%) e dalla Polonia (23,7%). Quasi totale l’assenza di turisti russi, dovuta alla guerra fra Russia e Ucraina. La composizione per provenienza vede al primo posto i turisti polacchi, seguiti da tedeschi, cechi, belgi e inglesi.

A livello di ambito turistico, le variazioni sono chiaramente negative sia per quanto riguarda gli arrivi che le presenze; contrazioni un po’ più contenute si osservano nell’ambito di Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena, Giudicarie centrali e Valle del Chiese (-9,4% rispetto all’inverno 2018/2019) e nell’ambito di Garda trentino, Valle di Ledro, Terme di Comano e Valle dei Laghi (-10,2%).

Nei passaggi sugli impianti a fune si registra una flessione dell’1,9% rispetto all’inverno 2019/2020. Nella stagione invernale 2020/2021 gli impianti di risalita non hanno funzionato a causa delle misure di contrasto alla pandemia. Significativamente più rilevante (-11,2%) è la contrazione rispetto alla stagione invernale 2018/2019, anche per effetto dei valori eccezionali registrati in quella stagione.

Categorie: Attività di rilevazione | Diffusioni di nuovi dati | Cultura, comunicazione e tempo libero | Trento | Provincia autonoma di Trento

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