Indicatori dell’economia ternana

15.03.2022

L'Osservatorio provinciale sull'economia pubblica i dati riferiti al primo semestre 2021

È online l'aggiornamento al primo semestre 2021 del report Indicatori dell’economia ternana,  a cura dell'Osservatorio sull'economia della provincia di Terni. Fanno parte dell'Osservatorio oltre alla Prefettura di Terni-Utg e all'Istat, anche  l’Ispettorato territoriale del lavoro di Terni, la Cciaa di Terni, l’Agenzia regionale Arpal e la sede provinciale dell'Inps.

Lo studio raccoglie e confronta le informazioni statistiche reperibili negli archivi amministrativi degli enti territoriali utili a descrivere lo stato dell’economia provinciale, fornendo così agli operatori pubblici sul territorio un utile e agile strumento informativo.

Nel primo semestre 2021 l’economia nella provincia di Terni mostra segni di ripresa rispetto agli effetti negativi prodotti dalla pandemia nel semestre precedente. Rispetto a giugno 2020, infatti, il numero delle imprese attive locali registra una crescita (+1,1%). L’incremento riguarda sia le imprese nel campo delle costruzioni (+3,3% nel primo e nel secondo trimestre) sia quelle che operano nelle attività di servizi a imprese e famiglie, tra cui maggiormente le attività di informazione e comunicazione (+3,4% e +4,3%), le attività finanziarie e assicurative (+4% e +2,7%) e quelle immobiliari (+3,5% e +4%). Il saldo tra iscrizioni e cancellazioni nei registri camerali risulta positivo e pari a quello umbro (0,6 imprese per 100 imprese attive).

Tra il primo semestre 2020 e il primo semestre 2021 il valore delle importazioni delle imprese ternane aumenta del 41% mentre quello delle esportazioni registra un aumento del 22,6%. Nel settore di maggiore peso, quello della metallurgia, importazioni ed esportazioni aumentano, rispettivamente, del 28,3% e del 34,5%.

Secondo i dati dei Centri per l’impiego, aumentano gli avviamenti al lavoro (+30%), in misura minore anche le cessazioni (+15,1%). Il numero dei disoccupati registra una leggera flessione (-1,3%), più consistente per la componente maschile (-2,5%).

Inoltre, riguardo al credito, cresce la quantità dei finanziamenti a favore delle imprese (+5,4%) e quella dei prestiti alle famiglie (+2,2%). La quota di crediti deteriorati è pari all’1,8%. Il numero dei protesti aumenta sia come consistenza (+15,5%) che come valore (+27,2%).

Indicazioni positive provengono, infine, dal settore turistico, caratterizzato da una ripresa degli arrivi (+21,6%) e delle presenze (+36,5%), che è più marcata tra i clienti italiani.

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