Il benessere lavorativo a Roma

25.01.2022

Roma Capitale pubblica i principali indicatori del 2020

Roma Capitale pubblica una nota sul benessere lavorativo a Roma, elaborata sulla base di undici indicatori scelti tra quelli Bes (Benessere equo e sostenibile) dell’Istat e relativi al dominio Lavoro e conciliazione dei tempi di vita.  Nella nota si legge che la pandemia Covid-19 ha avuto conseguenze negative anche sugli equilibri occupazionali di Roma, per quanto la città continui a offrire opportunità occupazionali maggiori rispetto ad altri contesti nazionali.

In particolare, nel 2020 il tasso di occupazione (20-64 anni) scende dal 71% del 2019 al 69,6%, rimanendo comunque superiore al dato nazionale (62,6%). Il tasso di mancata partecipazione al lavoro passa dal 13,6% al 14,4%, mantenendosi però al di sotto del valore nazionale (18,9%). La percentuale di occupati preoccupati di perdere il lavoro e di non trovarne un altro è pari al 6,6%, contro il 6,7% della media nazionale.

A Roma, è superiore al valore nazionale la percentuale di occupati che permangono per periodi prolungati di tempo in lavori instabili sul totale dei lavoratori atipici (tempo determinato e collaboratori), essendo pari al 21% rispetto al 18,2% nazionale. Anche l’incidenza dei lavoratori dipendenti con bassa paga è superiore alla media nazionale (13,5% a Roma e 10,4% in Italia) ed è in peggioramento rispetto al 2019 (12,2%).

Gli occupati con un titolo di studio superiore a quello prevalente nella loro professione rappresentano il 26,5% contro il 25,3% del valore nazionale. Infine, gli occupati a tempo parziale imposto dall’azienda (il cosiddetto part-time involontario) sono pari al 13,8%, percentuale maggiore di quella rilevata a livello nazionale (11,7%).

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Lazio | Roma | Roma Capitale

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