L'Economia dell'Abruzzo

04.07.2014

On line il rapporto annuale della Banca d’Italia

Tipo di prodotto: rapporto annuale
Periodo di riferimento: 2013
Anno di edizione: 2014
Disponibile su: www.bancaditalia.it

 

Nel corso del 2013, in Abruzzo  la fase di contrazione economica si è ulteriormente acuita: questo è quanto emerge dal rapporto pubblicato da Banca d’Italia e presentato il 13 giugno 2014 presso l’Aula magna del Dipartimento di Scienze umane dell’Università degli studi dell’Aquila.

“L’economia dell’Abruzzo” è il prodotto regionale della più vasta edizione delle “economie regionali” messe a punto dai Centri studi territoriali delle filiali regionali della Banca d’Italia.

La produzione dell'industria manifatturiera è diminuita, sebbene a un ritmo inferiore rispetto all'anno precedente. Le imprese manifatturiere maggiormente orientate all'export hanno registrato risultati migliori rispetto a quelle operanti in prevalenza sul mercato interno, in linea con l'andamento degli ultimi anni. La propensione agli investimenti è rimasta generalmente contenuta e segnali di ripresa del processo di accumulazione del capitale si sono osservati tra le grandi imprese.

L'attività di ricostruzione nell'area colpita dal sisma ha continuato a sostenere i livelli produttivi dell'edilizia, ma la debolezza del comparto rimane tuttavia elevata nelle altre aree, anche per un'ulteriore flessione delle compravendite nel mercato immobiliare.

Nel 2013 è proseguito il calo dei prestiti bancari al settore privato e sono ulteriormente diminuite le erogazioni di nuovi mutui alle famiglie. Il credito al consumo erogato da banche e società finanziarie si è ugualmente ridotto, a fronte del calo della spesa delle famiglie per l'acquisto di beni durevoli.

Il tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti alle imprese è aumentato, in particolare nel comparto delle costruzioni, mentre è rimasto sostanzialmente invariato per i prestiti alle famiglie consumatrici. L'indice di deterioramento del credito, che tiene conto anche delle posizioni in temporanea difficoltà, si è attestato su livelli superiori al dato medio nazionale e in crescita rispetto a un anno prima.

I depositi bancari sono diminuiti, riflettendo la dinamica dei depositi a risparmio e si è sensibilmente ridotto lo stock di obbligazioni bancarie possedute dai residenti. Nel confronto con le regioni del Mezzogiorno e con la media nazionale, le famiglie abruzzesi destinano una quota più elevata della ricchezza finanziaria posseduta al risparmio postale e ai depositi bancari; è invece inferiore il peso dei titoli a reddito fisso, delle azioni e delle quote di fondi comuni di investimento.

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Categorie: Imprese: struttura e competitività | Abruzzo | L'Aquila

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