La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche

Regione Marche e Osservatorio regionale del mercato del lavoro studiano il punto di vista dei giovani sul mondo del lavoro

Tipo di prodotto: report
Periodo di riferimento: ottobre 2013
Anno edizione : 2013
Disponibile su: http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/

Il Servizio statistico della Regione Marche e l’Osservatorio regionale del mercato del lavoro pubblicano il rapporto La percezione giovanile del mercato del lavoro nelle Marche. Lo studio presenta i risultati dell’indagine curata dall’Associazione nuovi lavori con l’obiettivo di capire cosa pensano i giovani del lavoro, qual è il loro livello di conoscenza delle opportunità occupazionali offerte dal mercato, quali sono le loro aspirazioni professionali e quali tecniche di ricerca attiva del lavoro conoscono. Particolare attenzione è rivolta al fenomeno della flessibilità e precarietà occupazionale e alla rilevazione dell’impegno profuso nella ricerca o nel mantenimento del posto di lavoro.

Il questionario è stato somministrato nell’arco di un mese tramite metodologia Cawi (Computer assisted web interview) a 1.097 giovani, che rappresentano circa lo 0,32% dell’intera popolazione giovanile marchigiana.

Come risulta dalla sintesi dell’indagine, è possibile distinguere differenti "profili" dei giovani marchigiani. Il primo è quello dei "preoccupati" e rappresenta quei giovani convinti che il proprio futuro sia indipendente o non completamente controllabile dalle scelte personali. Il secondo gruppo è quello dei "fatalisti" (10% del totale), che aspettano l’evolversi del mercato del lavoro senza preoccuparsi eccessivamente di quello che verrà.

Il terzo gruppo è quello dei "conservatori" (8%), giovani con un livello di istruzione medio-alto, che hanno maturato esperienze di lavoro eterogenee, riuscendo a dare continuità al proprio percorso occupazionale e in molti casi consolidando la propria condizione lavorativa. Il quarto gruppo, rappresentato soprattutto da uomini tra i 30 e i 35 anni, è quello dei ''positivi'' (5%), che credono nelle proprie possibilità e nell’offerta del mercato del lavoro. Quest’ultimo gruppo è caratterizzato da elevata flessibilità contrattuale, alti profili professionali, associati alla dimensione della consulenza piuttosto che all’area di lavoro dipendente.