L’economia della Toscana

23.01.2024

La Banca d’Italia diffonde un’analisi relativa al primo semestre 2023

Tipo di prodotto: rapporto
Periodo di riferimento: anno 2023
Anno di edizione: 2023
Disponibile su:  www.bancaditalia.it/

La Banca d'Italia pubblica l'aggiornamento congiunturale della Toscana relativo al primo semestre dell’anno scorso.

Nel periodo in esame l’attività economica in Toscana rallenta ulteriormente, condizionata ancora dall’elevata inflazione e dalle politiche monetarie restrittive, messe in atto per contrastarla. Le dinamiche si mostrano eterogenee tra i principali settori. L’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) segnala per il primo semestre un aumento del prodotto dell’1 per cento, inferiore di quasi 3 punti percentuali alla crescita del 2022. Nel primo semestre del 2023 il tasso di natalità netto delle imprese scende allo 0,3 per cento mentre era dello 0,6% nell’analogo periodo del 2022. Vi contribuiscono sia la lieve riduzione della natalità sia l’aumento della mortalità, più intenso nel comparto dei trasporti.

Secondo i dati della Rilevazione sulle forze di lavoro (Rfl) dell’Istat, la crescita dell’occupazione si attenua nel primo semestre del 2023 e il numero di persone occupate aumenta dell’1,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022. L’incremento si concentra nel primo trimestre dell’anno, in particolare nella componente maschile e nelle posizioni di lavoro dipendente. Il tasso di occupazione aumenta di 1,1 punti percentuali rispetto ai primi sei mesi del 2022 raggiungendo il 68,9 per cento. Diminuiscono gli inattivi, portando il tasso di attività al 73,2 per cento. La flessione del numero di individui in cerca di lavoro determina un calo del tasso di disoccupazione (5,7%, 7,9% in Italia). Dopo un triennio di crescita ininterrotta, il credito al settore privato non finanziario in Toscana registra nella prima parte del 2023 una flessione: lo scorso giugno i prestiti si sono ridotti, rispetto a dodici mesi prima, dell’1,5 per cento. L’andamento è riconducibile principalmente all’acuirsi del calo dei finanziamenti alle imprese, in atto già dalla fine del 2022. Inoltre, è proseguito il rallentamento del credito alle famiglie. Entrambe le componenti hanno risentito sia del repentino aumento dei tassi di interesse sia di una fase congiunturale caratterizzata da un calo della domanda per consumo e investimento e da una notevole incertezza sulle prospettive.

I depositi bancari di famiglie e imprese toscane, infine, che erano ancora in crescita alla fine del 2022, nella prima parte dell’anno in corso mostrano una flessione -3,8 per cento alla fine di giugno. L’andamento è ascrivibile al deciso calo dei conti correnti (-7,2%), detenuti sia dalle famiglie sia dalle imprese, in un contesto di forte aumento del costo opportunità di detenere risorse liquide, solo in parte mitigato dall’aumento dei tassi corrisposti sui conti correnti.

Categorie: Toscana | Firenze

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