L’economia del Friuli-Venezia Giulia

La Banca d’Italia pubblica il rapporto 2021

Tipo di prodotto: Rapporto
Anno di riferimento: 2021
Anno di edizione: 2022
Disponibile su: www.bancaditalia.it

L’economia del Friuli-Venezia Giulia fa parte della serie di volumi annuali intitolata Economie regionali, a cura della Banca d'Italia, dedicata all’analisi della struttura economica e finanziaria delle economie locali. Le pubblicazioni, contenenti dati riferiti in massima parte al 2021 e all’inizio del 2022, sono basate sull’elaborazione di varie fonti di dati, tra cui le statistiche ufficiali prodotte da Inps, Istat, Ministero dello sviluppo economico e Agenzia delle Entrate.

Nel 2021, si osserva un’intensa ripresa dell'attività economica dopo la fase recessiva innescata dalla pandemia. Il Prodotto interno lordo regionale cresce del 7,5%, a fronte di un aumento del 6,6% del Pil nazionale. Nell'industria, le vendite, al netto della cantieristica, salgono di quasi il 30% rispetto al 2020.; la produzione aumenta del 14 per cento con una crescita che interessa tutti i comparti, ma soprattutto quello della metallurgia e il settore del legno e del mobile.

Nel corso del 2021, il recupero dei livelli di attività economica favorisce la ripresa dell’occupazione e della partecipazione al mercato del lavoro. Il tasso di occupazione sale al 67,4%, superiore a quanto rilevato a livello nazionale (58,2%); l’incremento riguarda quasi esclusivamente la componente femminile che raggiunge il 60,2% a fronte di una sostanziale stabilità di quella maschile (74,4%).

Il reddito disponibile delle famiglie del Friuli-Venezia Giulia torna a crescere, con un aumento del 3,3% a valori correnti, rispetto al 2020, beneficiando della ripresa dell’occupazione e delle misure di sostegno pubblico per il contrasto degli effetti della crisi pandemica. Il potere d’acquisto è però frenato dall’aumento dei prezzi in atto dalla seconda metà dell’anno: in termini reali l’incremento del reddito disponibile è stimabile all’1,6%. Nel 2021, aumentano i finanziamenti erogati da banche e società finanziarie alle famiglie residenti in regione (+0,5%); la dinamica è determinata prevalentemente dalla crescita dei mutui immobiliari, che rappresentano i due terzi dei finanziamenti alle famiglie.