La classificazione internazionale dei reati

15.11.2022

L’Istat organizza un convegno per presentare lo stato di attuazione dell’Iccs

Convegno
Roma, 15 novembre 2022
Ore 9,30-13
Istituto nazionale di statistica (Istat)
Aula Magna
Via Cesare Balbo, 16 

Evento in presenza e in diretta streaming

La classificazione internazionale dei reati è il titolo del convegno organizzato dall’Istat per presentare lo stato e le prospettive di sviluppo dell’implementazione della Classificazione internazionale dei reati (Iccs).

L’Iccs è stata approvata dalla Commissione statistica delle Nazioni Unite a marzo del 2015 e dalla Commission on Crime Prevention and Criminal Justice (Ccpcj) a maggio dello stesso anno, come standard statistico internazionale per la raccolta di dati sulla criminalità.

L’Iccs scaturisce dall’esigenza di disporre di un sistema di classificazione dei reati che, travalicando le specificità dei sistemi legislativi dei singoli Paesi, si svincoli dalla particolare rappresentazione giuridica che il reato assume nelle varie realtà nazionali, basandosi invece sulle caratteristiche intrinseche dell’evento criminale. In questo modo i reati sono identificati attraverso la descrizione di azioni, comportamenti e modalità di attuazione comprensibili universalmente, a prescindere dal diverso rilievo penale con cui sono sanzionati nei singoli Paesi. Questa impostazione permette di rendere confrontabili i dati ufficiali sulla criminalità di Stati diversi, favorendo la produzione di statistiche comparabili. L’impianto metodologico dell’Iccs, inoltre, facilita la misurazione armonizzata dell’evoluzione del fenomeno criminale e il monitoraggio dell’efficacia delle politiche intraprese dai vari Stati per prevenirlo e contrastarlo.

L’Iccs presenta notevoli vantaggi anche a livello nazionale, perché permette a tutte le istituzioni coinvolte nella misurazione del fenomeno di classificare i dati allo stesso modo, condividendo un linguaggio comune. La rappresentazione del reato attraverso la descrizione dei suoi elementi costituivi, infatti, può essere sfruttata da tutti i soggetti istituzionali che studiano la criminalità. Tra questi, spiccano le autorità di pubblica sicurezza, che producono dati su reati, arrestati e denunciati, e le autorità giudiziarie, che producono dati su imputati, condannati e detenuti. I benefìci dell’Iccs, inoltre, si estendono alle indagini sulla vittimizzazione, che studiano il sommerso della criminalità, cioè le vittime reali del fenomeno e non solo quelle che hanno sporto denuncia.

L’Istituto nazionale di statistica ha aderito al progetto di questa classificazione sin dalle sue fasi iniziali, coordinate dallo United Nations Office on Drugs and Crime (Undoc). Infatti, a partire dal 2010, l’Istat ha collaborato alla progettazione dell’Iccs e, a partire dal 2012, ha partecipato al suo test, applicandolo sperimentalmente alla rilevazione dei procedimenti penali in fase di definizione presso le Procure della Repubblica.

Successivamente, a partire dal 2015, l’Istituto nazionale di statistica ha contribuito all’implementazione dell’Iccs. Più in dettaglio, nell’ambito del Circolo di qualità Giustizia a sicurezza, l’Istat ha costituito un gruppo di lavoro incaricato di trasporre l'elenco dei reati della legislazione italiana nella classificazione Iccs.  L’attività di questo team ha consentito di superare le difficoltà interpretative, le differenze legate alla specificità del sistema giudiziario italiano e le incongruenze nella rappresentazione della norma negli archivi giudiziari. Del team fanno parte sia i rappresentanti dei soggetti del Sistan coinvolti nella misurazione del fenomeno criminale, come il Ministero della Giustizia, il Ministero dell’Interno, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e il Ministero della Difesa, sia qualificati portatori di interesse, come il Centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale (Transcrime).

Alla luce di questo pluriennale complesso di attività, il convegno rappresenta un momento di confronto e dibattito sia tra gli enti direttamente coinvolti nell’implementazione dell’Iccs sia tra i loro stakeholder, come l’Undoc e il Consiglio d’Europa. L’evento, inaugurato dall’intervento del Presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo, è pensato anche per approfondire alcune fondamentali questioni applicative. Tra queste, con particolare riferimento all’Italia, spicca l'adozione dell’Iccs da parte dei rispettivi portatori d’interesse, che comporta la necessità di allineare i contenuti delle voci di reato delle varie statistiche giudiziarie penali prodotte nel Paese.

In questa prospettiva, il convegno costituisce l’occasione per presentare il nuovo portale di navigazione dei reati. Si tratta di una risorsa online che facilita l'analisi degli aggiornamenti normativi, la loro trasposizione nella classificazione internazionale, la loro declinazione rispetto alla realtà normativa italiana e la risposta coordinata a richieste di dati da parte delle istituzioni e dell'utenza in generale. Il portale, in altri termini, permette di filtrare le norme, selezionandole tramite vari criteri di ricerca dall'elenco dei reati, facilitando così i collegamenti coerenti tra l’elenco e la classificazione italiana e internazionale dei reati. Il portale, quindi, si configura come uno strumento innovativo, a disposizione sia degli addetti ai lavori sia dei cittadini, per accedere alla normativa penale da semplici campi testuali, traducendoli in codici o categorie classificatorie, che in futuro saranno arricchite anche da statistiche e rappresentazioni cartografiche.

L’evento, di cui è disponibile il programma, è organizzato sia in presenza, sia in diretta streaming. Per partecipare è necessario iscriversi online:  iscrizione in presenza; Iscrizione alla diretta streaming

Categorie: Istat - Istituto nazionale di statistica

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