Il commercio con l’estero a Livorno e Grosseto

La Cciaa Maremma e Tirreno pubblica i dati del I semestre 2021

Il Centro studi e ricerche della Cciaa Maremma e Tirreno diffonde un report sul commercio con l’estero nelle province di Livorno e Grosseto nel primo semestre dell’anno.
In provincia di Livorno il valore del le importazioni, pari a 2,2 miliardi di euro, è in crescita tendenziale (+24,9%) e così pure il valore delle esportazioni, pari a 1,1 miliardi di euro (+62%).
La provincia di Grosseto, invece, chiude i primi sei mesi del 2021 con quasi 186 milioni di euro di prodotti esportati (-0,8%), 117 milioni di euro importati (+15,6%) e un saldo positivo (69 milioni di euro) ma in calo su base annua (86 milioni euro).
Le importazioni livornesi si concentrano storicamente in due specifici settori merceologici: i prodotti dell’estrazione di cave e miniere e i prodotti delle attività manifatturiere, che assieme costituiscono il 98% del totale. La parte restante è appannaggio del settore primario, con un valore complessivo di 32 milioni di euro, in aumento tendenziale di ben 14 punti percentuali.
Il petrolio greggio è la tipologia merceologica maggiormente importata in provincia di Livorno, con un valore di oltre 600 milioni di euro nel primo semestre 2021, seguita dagli autoveicoli (590 milioni) e dal gas naturale (216 milioni).
Le importazioni delle imprese grossetane riguardano, invece, principalmente il settore manifatturiero, che da solo vale il 67% del totale. Seguono il settore estrattivo (20%) che, con circa 23 milioni di euro, accusa un forte calo tendenziale, riducendosi di quasi un quarto rispetto a dodici mesi prima e il settore primario (9 milioni di euro), che mostra invece un’ottima crescita (+30%).
In Maremma, infine, i minerali metalliferi non ferrosi (22 milioni di euro) restano la prima voce per quanto concerne l’import, seguiti dagli oli e grassi vegetali e animali (12 milioni) e da pesce, crostacei e molluschi lavorati e conservati (6,6 milioni).