Centri antiviolenza e case rifugio in Puglia

17.03.2021

La Regione pubblica un focus con dati riferiti al 2020

È online il focus che presenta i risultati dell’indagine annuale realizzata sulla base dei dati trasmessi dai centri antiviolenza (Cav) e dalle case rifugio al Servizio minori, famiglie e pari opportunità della Regione Puglia.

Nel focus si legge che in Puglia nel 2020 sono attivi 27 centri antiviolenza, cui si rivolgono in tutto 2.349 donne, in crescita rispetto al 2019 (+290, +14%) e al 2018 (+599, +34%). Si tratta soprattutto di donne di nazionalità italiana (90% del totale), seguite a distanza da quelle provenienti dai paesi extra Ue (6%) e Ue (4,4%). Per quanto riguarda l’età delle donne che subiscono violenza, la percentuale più alta è quella della fascia 40-49 anni (35,4%), seguita da quella 30-39 (23%). Le coniugate (44,6%) sono quelle più esposte alla violenza, e precedono le nubili (26,2%) e le separate (17,2%). Il coniuge e i partner conviventi (53,3%) e gli ex (27,5%) sono i principali autori delle violenze mentre le tipologie di violenza subita sono soprattutto psicologica (50%) e fisica (40,7%).

Nelle case rifugio nel 2020 hanno trovato protezione 113 donne (+43 rispetto al 2019), in aumento come conseguenza delle limitazioni dovute alla pandemia. Le donne con figli sono il 66% del totale e 106 minori sono stati portati con loro nelle case (+49 rispetto al 2019). Il 64,6% sono italiane e le classi di età con più presenze sono 18-29 (33,6%) e 30-39 (30,1%). In merito ai tipi di aggressore, infine, si tratta soprattutto di coniugi e partner conviventi (79,7%).

Categorie: Nuove rilevazioni, studi, ricerche | Partecipazione sociale | Puglia | Regione Puglia

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