Il movimento turistico in Trentino
L'Ispat presenta i dati relativi al 2020
Il nuovo report predisposto dall'Ispat, Istituto di statistica della provincia di Trento presenta i dati definitivi del movimento turistico in Trentino nell’anno 2020.
Il settore nel corso del 2020 è pesantemente influenzato dalle restrizioni e dai conseguenti comportamenti assunti dalle persone in relazione alla pandemia da Covid-19. Nel complesso delle strutture ricettive (comparto alberghiero ed extralberghiero) si registrano valori in netta contrazione sia per gli arrivi (-39%) che per le presenze (-36,5%). La flessione riguarda entrambi i comparti: nell’alberghiero gli arrivi diminuiscono del 39% e le presenze del 36,3%; nell’extralberghiero le contrazioni degli arrivi e delle presenze sono pari, rispettivamente, al -39% e al -37,1%.
I pernottamenti registrati nelle strutture alberghiere ed extralberghiere sono pari a 11,7 milioni, dei quali il 68,1% è rappresentato dalla componente italiana. Le presenze alberghiere rappresentano il 71,6% del totale dei pernottamenti rilevati nel complesso delle strutture ricettive.
Le presenze italiane diminuiscono del 25,8% rispetto all’anno 2019 e le principali regioni di provenienza si confermano essere Lombardia (16,3%), Emilia-Romagna (11,2%), Veneto (11,2%), Lazio (6,7%) e Toscana (5,3%). In consistente flessione le presenze straniere (-51,5%). I flussi maggiori provengono dalla Germania (11%), dalla Polonia (4,5%), dalla Repubblica Ceca (2,5%), dai Paesi Bassi (2,0%) e dal Belgio (1,2%).
La crescente domanda di accoglienza informale connessa all’emergenza sanitaria favorisce, infine, l’incremento degli affitti turistici, soprattutto durante la stagione estiva, così come un maggior utilizzo delle seconde case. Il bilancio dell’anno, considerando anche la stima del movimento in alloggi privati e seconde case, limita leggermente le perdite: il calo degli arrivi si porta al -36,6%, mentre la flessione delle presenze scende al -28,7%.
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