La violenza di genere in Lombardia

Polis pubblica una nota sui dati del fenomeno durante la pandemia

Polis Lombardia pubblica Le invisibili: la violenza di genere ai tempi in tempi di lockdown, la nota descrive il fenomeno in crescita durante la pandemia Covid-19 in tutta Europa.

In Italia da marzo a giungo 2020 le chiamate, sia telefoniche sia effettuate attraverso i vari social, giunte al numero verde nazionale 1522, sono 15.280. Il numero è più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+119,6%). La crescita delle richieste di aiuto tramite chat è quintuplicata, passando da 417 a 2.666 messaggi. La Lombardia detiene il primato con il maggior numero di chiamate effettuate (13,4%) e anche per numero di vittime (15,2%), seguono il Lazio (rispettivamente con 12,4% chiamate e 11,7% vittime) e la Campania (rispettivamente con 9,8% chiamate e 9,9% vittime). Confrontando il dato mensile recente con l’intero 2019 (450 vittime), a giugno 2020 si registrano 990 morti, di cui l’84% di nazionalità italiana. La maggior parte delle vittime ha un’età compresa tra i 25 e i 54 anni; la fascia di età più colpita è quella di 35-44 anni (22%).

Delle 2.055 donne che hanno digitato il numero verde, l’82,5% (1.695 in valore assoluto) dichiara di non avere mai chiamato prima il numero d’emergenza. Spesso si tratta di violenza che subiscono, o a cui assistono, anche i figli. Da  marzo a giugno 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raddoppia il numero di vittime con figli: da 1.882 a 3.801 casi (+102%).

In Lombardia i servizi territoriali antiviolenza sono diffusi in tutta la regione, le reti territoriali sono attualmente 27, al loro interno operano 50 centri e 117 strutture tra case rifugio e strutture di ospitalità.

Nel periodo dell’emergenza sanitaria legata all’epidemia di COVID-19, infine, i centri antiviolenza hanno lavorato prevalentemente in remoto e hanno ricevuto in presenza solo i casi particolari (57%).