Le spese delle famiglie torinesi in tempo di pandemia

La Cciaa diffonde i dati di un'indagine sui consumi nel I semestre 2020

La Cciaa di Torino diffonde in una nota i risultati di un’analisi della spesa di 160 famiglie torinesi nel primo semestre dell’anno. Nel documento si legge che la pandemia riporta i consumi delle famiglie locali ai livelli del 2015, con un ammontare di 2.363 euro mensili e una diminuzione del 6,5% rispetto allo stesso semestre del 2019. Calano i consumi non alimentari (-7,8%) e crescono quelli alimentari (+1%), che raggiungono il 17% della spesa complessiva.

Ogni mese le famiglie torinesi spendono in media 405 euro in generi alimentari e 1.958 euro in beni non alimentari. La spesa per l’abitazione e utenze domestiche continua ad essere la voce preponderante, con il 51,7% sul totale delle spese non alimentari e un aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La pandemia si ripercuote sulle spese voluttuarie, con cali degli acquisti relativi a tempo libero, ricreazione e cultura, tra cui viaggi (-43,00€), pasti fuori casa (-40,00€), spettacoli e cultura (-28,00€). Calano tuttavia anche le spese di prima necessità, come quelle collegate a visite specialistiche e analisi (-35€). Quanto ai risparmi, solo il 18,8% delle 160 famiglie intervistate dichiara di aver risparmiato parte del reddito famigliare, un dato inferiore a quello del primo semestre 2019 (33%). A fronte di queste flessioni, tuttavia, aumenta il peso degli acquisti online, cui ricorre “qualche volta” o “spesso” il 42% delle famiglie torinesi contro il 30% del 2019. 

In conclusione, dall’indagine emergono nuove abitudini di acquisto, l’adozione di nuovi canali di spesa (consegne a domicilio o e-commerce), il ricorso al risparmio familiare ma anche abitudini virtuose da mantenere in futuro, come ad esempio la riduzione di spese non necessarie, la diminuzione di sprechi alimentari e l’acquisto di prodotti italiani da piccoli esercenti o piccoli produttori.