Il Commercio estero a Treviso e Belluno

La Cciaa pubblica i dati relativi al I° semestre 2020

Gli effetti dell’emergenza Covid sull’interscambio commerciale nazionale e locale emergono con forza dai dati relativi ai primi sei mesi del 2020. La variazione tendenziale dell’export nazionale registra una contrazione del -15,3% nel periodo gennaio-giugno 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In valori assoluti questa variazione si traduce in una perdita di oltre 36 miliardi di euro di fatturato estero. L’import nazionale è diminuito del -17,3% (-37 miliardi in valori assoluti). Solo di poco inferiore la contrazione dell’export veneto (-14,6%), mentre è maggiore la contrazione dell’import (-20,5%).

L’impatto Covid sull’export trevigiano provoca un calo del -16,8% rispetto al primo semestre 2019, pari ad una perdita in valore di oltre 1 miliardo di euro. Quasi analoga la contrazione dell’import: -16,2% (-583 milioni). Il settore più penalizzato è il tessile-abbigliamento, con una contrazione del -29%. Per i processi di internazionalizzazione produttiva, analogo stop conosce l’import di prodotti del tessile abbigliamento: -30,8%.

Alla fine del primo semestre 2020 le esportazioni della provincia di Belluno hanno subìto una flessione del -33,2% (-719 milioni) mentre le importazioni sono diminuite del -20,4% (-93 milioni). Dato che l’occhialeria rappresenta quasi il 65% dell’export bellunese, buona parte della flessione provinciale è naturalmente dovuta a questo settore (-40,3%).

Si tratta di alcuni dati diffusi dall’Ufficio studi e statistica della Cciaa Treviso-Belluno nel rapporto Il commercio estero nelle province di Belluno e Treviso nel I semestre 2020 con annesso allegato statistico.