L'impatto del Covid-19 sul comparto cultura in Piemonte

La Regione diffonde i dati del secondo monitoraggio del settore

L’Osservatorio culturale del Piemonte, di cui fanno parte, oltre a soggetti pubblici e privati del territorio, anche la Regione Piemonte e l’Ires, diffonde la sintesi dei dati della seconda fase di monitoraggio del periodo compreso tra il 2 marzo e il 3 aprile 2020, relativi ai comparti della cultura. Questa rilevazione va ad aggiungersi alla prima, che aveva considerato esclusivamente la settimana iniziale di lockdown tra il 24 febbraio e il 1 marzo. Le informazioni, rilevate attraverso un questionario online rivolto a poco meno di 600 organizzazioni, istituzioni e operatori culturali piemontesi, sono state integrate con i dati delle serie storiche disponibili presso l’Osservatorio.

Tra i dati si legge che, nel periodo compreso tra il 24 febbraio e il 3 aprile, le perdite economiche relative agli incassi totali (biglietteria, caffetteria/bar, affitto a terzi degli spazi, realizzazione di eventi extra, contratti di fornitura che soggetti terzi hanno interrotto per la prestazione di servizi) ammontano a circa 20 milioni di euro in tutto il Piemonte, di cui 14 solo a Torino. Se si considerano esclusivamente gli ambiti dei musei, cinema e spettacolo, le perdite nette ammontano ad almeno 16 milioni di euro, di cui circa 6 milioni riferibili ai musei, 4,8 al cinema e 5,2 allo spettacolo.  Il 33% dei rispondenti al monitoraggio ha avuto accesso agli ammortizzatori sociali e alle misure di sostegno al reddito previste dal decreto “Cura Italia”. Di questi, il 45,6% ha richiesto il bonus di 600 euro, poco meno del 30% ha fatto ricorso alla cassa integrazione e il 10% ha avuto accesso al Fondo integrativo salariale. La chiusura totale dei luoghi culturali, infine, ha spinto le organizzazioni a riformulare la propria offerta, ridefinendo le attività in chiave digitale. Il 64% dei rispondenti, infatti, ha avviato iniziative, progettato o ideato contenuti per la fruizione digitale dei prodotti culturali.