Censimento permanente delle imprese in Trentino
L'Ispat presenta i primi risultati
Il nuovo report predisposto dall'Istituto di statistica della Provincia di Trento (Ispat), presenta i primi risultati regionali del Censimento permanente delle imprese 2019.
In Trentino al 31 dicembre 2018 risultano attive 11.510 imprese con almeno tre addetti. Il settore produttivo provinciale è caratterizzato dalla prevalenza della microimpresa; il 79,1% delle imprese ha, infatti, dai 3 ai 9 addetti.
A livello settoriale, il 72,7% delle imprese trentine opera nei servizi commerciali e non commerciali, a conferma della crescente terziarizzazione dell’economia. Rispetto all’Italia, sensibilmente minore è l’incidenza delle attività manifatturiere ed estrattive, mentre più numerosa è la presenza di imprese attive nell’ambito dell’edilizia. Il 75% delle imprese in Trentino prevede la gestione da parte di una persona fisica o di una famiglia.
Nel triennio 2016-2018 l’acquisizione di nuove risorse umane ha interessato il 55,7% delle microimprese e il 79,3% delle piccole imprese (da 10 a 49 addetti). Percentuali decisamente maggiori (superiori al 90%) si osservano per le imprese da 50 addetti e più.
I principali ostacoli all’acquisizione di risorse umane individuati dalle imprese sono l’elevato costo del lavoro (45,3%), la difficoltà di reperimento di personale con le competenze tecniche richieste (27,7%) e l’incertezza dell’andamento futuro del mercato (25,5%).
Il censimento conferma la collaborazione fra imprese: sono più della metà, infatti, quelle che intrattengono relazioni con altre imprese (52,3%). Per la maggior parte si tratta di rapporti di commessa o subfornitura che generano una sorta di “rapporto di filiera”.
Limitatamente alle imprese con più di 10 addetti, nel competere le imprese trentine, ma anche quelle italiane, fanno leva in primo luogo sulla qualità del prodotto o del servizio offerto (nel 76,5% dei casi). Seguono la professionalità e la competenza del personale (51,5%) e il prezzo di vendita dei prodotti e/o servizi (33,3%); quest’ultimo aspetto viene segnalato tra i principali punti di forza soprattutto dalle unità di piccole dimensioni.
Gli oneri amministrativi e burocratici sono percepiti dalle imprese trentine come il maggior ostacolo per la loro competitività (36,7%); rilevante è anche la mancanza di risorse finanziarie (29,3%). Non sono considerati ostacoli alla crescita la difficoltà a trovare fornitori e la mancanza dell’adeguamento tecnologico.
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