Accessi e accoglienza nei centri anti violenza in Puglia
La Regione pubblica un focus riferito al 2018
Nel 2018 in Puglia si registrano 1.750 richieste di accoglienza nei ventisette centri antiviolenza (cav) presenti sul territorio, duecento in più rispetto allo scorso anno. Il 69,7% delle donne si rivolge spontaneamente al centro, nel restante 30,3% dei casi l’invio è fatto da parte dei servizi sociali o dalle forze dell’ordine. Il 90,1% sono di nazionalità italiana e accedono per iniziare un percorso di accompagnamento (67,4%) e per chiedere informazioni (23,9%).
Le donne più esposte alla violenza hanno un’età compresa fra i 30 e 49 anni (60,2%), sono coniugate (38,2%), possiedono il diploma di scuola media superiore (40,4%), non lavorano o hanno una occupazione precaria (49,6%). Il 73,1% che ha subito violenza ha figli, nel 63,8% dei casi minorenni. La violenza si consuma prevalentemente in famiglia (93%), soprattutto da parte del partner e dell’ex partner (81%) ed è principalmente fisica (45,7%). La denuncia della violenza agli organi competenti avviene nel 46,5% dei casi e solo l’1,9% di questi ritira l'esposto.
Questi sono alcuni dei dati pubblicati nel focus realizzato dall'Ufficio di statistica della Regione Puglia, basato sui dati ricavati dall’indagine di monitoraggio condotta dal Servizio minori, famiglie e pari opportunità.
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