Il futuro del Sistema statistico nazionale a trent’anni dalla sua costituzione

17.05.2019
Vincenzo Lo Moro

Il convegno organizzato nell’ambito del forum PA ha permesso di fare il punto sullo stato e le prospettive di sviluppo del Sistan

Il 14 maggio 2019 si è svolto il convegno Il futuro del Sistema statistico nazionale a 30 anni dalla sua costituzione, rivolto all’intero network della statistica ufficiale. L’evento, organizzato dal Forum PA in collaborazione con l'Istat, ha costituito l’occasione per delineare le possibili direttrici di evoluzione del Sistema statistico nazionale.

Inaugurato dall’intervento del Presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo, che ha illustrato le trasformazioni storiche della funzione statistica negli ultimi 100 anni, il convegno è proseguito con una relazione volta a proporre le linee fondamentali di una possibile riforma del d.lgs. 322/89. A seguire, si è svolta una tavola rotonda che ha messo a confronto rappresentanti di varie istituzioni su temi d’interesse per il Sistan.

La relazione, supportata da slide, muove da una riflessione critica sul funzionamento del Sistan, delineando poi quattro possibili aree di intervento migliorativo: 1) la responsabilità per la funzione statistica e il suo supporto tecnico; 2) la ricerca di dimensioni minime efficienti sul territorio e il principio di sussidiarietà; 3) l’ambito riservatezza-privacy-protezione dei dati personali; 4) le potenzialità delle tecnologie nello sfruttamento degli archivi amministrativi e nella fornitura di servizi digitali al Sistema nel suo complesso.

Occorre assegnare la responsabilità della funzione statistica ufficiale in capo all’intera amministrazione e quindi alla dirigenza apicale delle realtà amministrative esistenti nel Paese. Finora, una responsabilizzazione statistica ex lege in capo all’organo di vertice è stata attuata dall’art. 54, d. lgs. n. 267/00, secondo cui il sindaco sovrintende agli adempimenti demandatigli dalla legge in materia di statistica.

Se la responsabilizzazione dei vertici amministrativi rappresenta la strada per rinvigorire il Sistema statistico nazionale, la svolta non può funzionare senza un parallelo rafforzamento degli uffici di statistica, che continueranno a rappresentare lo strumento tecnico necessario in mano alla dirigenza per perseguire gli obiettivi informativi statistici.

Quanto all’Ufficio di statistica, inoltre, esso dovrebbe rappresentare la struttura tecnicamente qualificata che consente a tutta l’amministrazione e in particolare ai suoi vertici (responsabili della funzione), di operare perseguendo gli obiettivi del Sistema statistico nazionale, secondo i principi del Codice di qualità delle statistiche (europeo e italiano).

Per espletare al meglio la propria funzione, un Ufficio di statistica deve essere in grado di trattare i dati, analizzarli e metterli a disposizione delle amministrazioni e della collettività, ed essere dotato di professionalità specifiche. A fronte della crescente domanda di basi statistiche e analisi che proviene dalle amministrazioni territoriali, la dimensione adatta per soddisfarla non può essere quella del piccolo comune ma di un servizio associato per un complesso di comuni.

La costituzione di uffici associati (e integrati nelle funzioni) può assumere come base la dimensione provinciale “assemblea dei sindaci”, ma anche altri punti di partenza (ad esempio comuni più attrezzati o di una certa dimensione che attraggono realtà vicine), nelle forme più adatte allo specifico territorio, tenendo conto anche di importanti evoluzioni dell’Istat e delle tecnologie.

Le amministrazioni regionali, dal canto loro, soffrono della più ampia eterogeneità quanto a strutturazione degli Uffici di statistica e qualità della partecipazione al Sistema. È una situazione che a volte mette a repentaglio la possibilità di ottenere una valida statistica “nazionale”. Sulla base del Titolo V della Costituzione, che assegna allo Stato in maniera esclusiva il coordinamento dell’attività statistica, andrebbero individuati e concordati alcuni modelli organizzativi a cui le Regioni dovrebbero conformarsi, in modo da mantenere un coordinamento efficiente.

Gli altri due temi affrontati (la Privacy e la digitalizzazione) sono rilevanti e complementari, attenendo più alle regole, alla prassi e ai comportamenti.

I quattro ambiti di intervento suggeriti si rinforzano l’uno con l’altro. Accanto a questi sono però necessari alcuni interventi di semplificazione: un più fluido processo di approvazione del Psn; l’adeguamento delle norme sulle sanzioni alla peculiarità della statistica ufficiale; un accesso alle fonti amministrative e alle nuove fonti più facile. È opportuno inoltre ripensare il ruolo di uffici presso le Prefetture e le Camere di commercio.

In concreto si tratta di evolvere da un Sistema composto da 9.000 potenziali “uffici” (di cui formalmente costituiti circa 3.500) a uno composto da tutte le amministrazioni e basato su circa 300 efficaci strutture tecniche presso ministeri, enti nazionali, regioni, città metropolitane, grandi comuni e realtà associative locali.

Vincenzo Lo Moro

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Categorie: Programma statistico nazionale | Attività istituzionali | Istat - Istituto nazionale di statistica

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