Il progetto Urbes per la misurazione del benessere delle città

03.05.2013

Una partnership tra più istituzioni per declinare i principi e gli indicatori del benessere equo e sostenibile in ambito metropolitano

Applicare alle città metropolitane gli indicatori del benessere equo e sostenibile (BES) per costruire un sistema di misurazione del progresso del territorio basato su parametri non soltanto economici ma anche sociali e ambientali. È questo l’obiettivo del progetto Urbes che, in termini di approccio metodologico, si ispira al lavoro di misurazione del BES nazionale realizzato in partnership da Istat e Cnel e che è stato presentato alla Camera dei Deputati lo scorso mese di marzo. Il progetto Urbes darà luogo al rilascio, nel prossimo mese di giugno, di un primo Rapporto finalizzato a disegnare la mappa della qualità della vita nelle realtà urbane d’Italia adottando un formato molto agile. Dal punto di vista dei contenuti, esso offrirà una selezione ragionata di numero ridotto di indicatori per le diverse dimensioni del BES ma, al contempo, permetterà di allargare il quadro includendo dati aggiuntivi, elaborati dalle amministrazioni partecipanti al progetto a partire da basi informative proprie derivate da indagini o da archivi amministrativi. Il progetto Urbes e il Rapporto che verrà realizzato rappresentano, infatti, il frutto della cooperazione fra più istituzioni che, sotto il coordinamento dell’Istat, hanno deciso di impegnarsi per la valorizzazione delle statistiche ufficiali rilevanti in tale ambito. Allo stato attuale i soggetti interessati  al progetto sono l’Anci, il ForumPA, il Centro di ricerca Laboratorio Urbano, la Provincia di Pesaro e Urbino e i comuni di Roma, Milano, Torino, Venezia, Brescia, Bolzano, Genova, Bologna, Firenze, Pesaro, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari. La pluralità degli attori coinvolti mostra che siamo in presenza di un’esperienza inedita, che potrà fungere da apripista per altre iniziative su altri temi di analoga rilevanza.

Tale esperienza è in linea con la filosofia di collaborazione fra pari che deve presiedere al funzionamento della rete del Sistan e che, anche attraverso il nuovo Portale, è necessario praticare e sviluppare. Per questo sul tema del BES, in particolare nell’ottica territoriale, è stata attivata una specifica community riservata ai soggetti partecipanti al progetto e che sarà estesa progressivamente ad altri comuni che vorranno proporsi, alle province (che stanno avviando nell’alveo del protocollo Istat-UPI-Cuspi il progetto BES province), a esperti della materia e ad altri soggetti Sistan.

Come ben sottolineato nel Rapporto nazionale presentato alla Camera, ingrediente essenziale delle nuove azioni mirate a misurare il benessere e la qualità della vita “oltre il PIL” è la dimensione partecipativa: su questa hanno puntato Cnel e Istat nella conduzione dell’iniziativa, coinvolgendo nel processo di scelta di indicatori e dimensioni “non solo alcuni tra i maggiori esperti dei diversi aspetti che contribuiscono al benessere (…) ma anche la società italiana, attraverso spazi di confronto e deliberazione cui hanno partecipato migliaia di cittadini e incontri con le istituzioni, le parti sociali, il mondo dell’associazionismo”.

La dimensione partecipativa assume un ruolo rilevante anche in termini di “legittimazione” delle scelte operate su domini e indicatori. Nel caso di Urbes tale dimensione è ancora più importante, perché implica il coinvolgimento di più istituzioni che si impegnano a parlare lo stesso linguaggio, raccontare la propria realtà e la storia comune: quella dell’Italia delle città. E nell’ottica della partecipazione è significativo che alcuni comuni (Genova, Bologna, Venezia) abbiano immediatamente coinvolto i cittadini in un processo di consultazione e ascolto, analogo a quello che con altre modalità è stato seguito per il BES nazionale.

Questo processo partecipativo fa davvero la differenza rispetto alla tradizione della misurazione, così ampia e consolidata, in altri domini della statistica, primo fra tutti quello della contabilità nazionale (il PIL). Essa è il tratto distintivo, ineludibile, anche di altre esperienze che si stanno costruendo su un terreno di prossimità, per molti versi di sovrapposizione, certamente di incontro e utile integrazione, qual è quello delle Smart Cities: le comunità intelligenti che, attraverso l’innovazione tecnologica, si pongono obiettivi di conseguimento di livelli crescenti di qualità della vita individuale e collettiva.

Si sta aprendo una pagina nuova per la statistica ufficiale: il Sistan, gli attori che lo compongono, i partner del mondo scientifico e della società civile che vorranno dare il loro contributo di idee e di impegno hanno di fronte una grande opportunità. Essa va colta fino in fondo e, per questo, il Portale del Sistan è a disposizione.

Raffaele Malizia

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Categorie: Attività istituzionali | Innovazione e metodologia | Opinioni dei cittadini | Istat - Istituto nazionale di statistica

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