Il censimento della popolazione 2011 in Calabria
Un’istantanea della realtà demografica della regione, un’analisi del processo di rilevazione e prospettive future
Il 15 febbraio 2013 presso la Sala Tricolore della Prefettura di Catanzaro sono stati presentati i primi dati definitivi del 15° censimento della popolazione e delle abitazioni nella regione Calabria.
Durante il convegno, condotto dal direttore Raffaele Malizia, sono state illustrate le principali caratteristiche demografiche della popolazione, i risultati dell’indagine di valutazione del processo di rilevazione censuaria (Ivalcens), il sistema di revisione post censuaria delle anagrafi comunali (Sirea), e la strategia di rilevazione del censimento 2011 e gli scenari futuri nell’ottica del censimento continuo.
E’ stata inoltre presentata un’analisi multidimensionale dei risultati comunali del censimento svolta da due docenti ricercatori dell’Università della Calabria. Tale analisi ha approfondito le principali caratteristiche demografiche dei comuni calabresi permettendone una classificazione per gruppi omogenei.
Al 9 ottobre 2011 la popolazione residente in Calabria ammonta a 1.959.050 unità.Rispetto al 2001, quando si contarono 2.011.466 residenti, si ha una flessione della popolazione del 2,6%, in controtendenza rispetto al dato nazionale, dove si osserva un incremento del 4,3%. La tendenza negativa dipende esclusivamente dalla componente italiana, diminuita in 10 anni di oltre 100mila individui (-5,9%); gli stranieri aumentano di circa 48mila unità (+265,3%).
In Calabria risiedono 95 uomini ogni 100 donne (954.172 uomini, 1.004.878 donne), valore più alto della media nazionale (93,7%) e di quella registrata nel complesso delle regioni del Sud (94,3%). Soltanto a Vibo Valentia, dove il rapporto di mascolinità è pari al 97,2%, si ha uno scostamento rispetto alla media regionale.
In linea con l’andamento nazionale, anche i “grandi vecchi”, ovvero gli ultraottantacinquenni, incrementano il loro peso sul totale della popolazione residente (dall’1,9% del 2001 al 2,6% del 2011). Se la classe 95-99 aumenta quasi del 77%, quella degli ultracentenari è più che raddoppiata (+104%)
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