I lavoratori autonomi e i lavoratori domestici
L'Inps pubblica i dati riferiti all'anno 2015
Gli artigiani iscritti all'Inps nel 2015 sono 1.781.666, l’1,8% in meno rispetto al 2014 e il 3,7% in meno rispetto al 2013. Riguardo alla qualifica, la maggior parte degli iscritti, il 92%, è costituito da titolari, la restante parte da collaboratori. La differenza di genere risulta ancora marcata: tra i titolari i maschi sono l’82% del totale, tra i collaboratori la differenza è minore, i maschi sono il 58,2%.
I commercianti iscritti all’Inps nel 2015 sono 2.295.57, un livello che si mantiene simile a quelli del 2014 e del 2013. Il 90,5% è costituito da titolari dell'attività. Anche tra i commercianti gli iscritti di sesso maschile sono, nel complesso, la maggioranza (64,5%). Il dato però risulta differenziato se si considerano le due diverse qualifiche degli iscritti: tra i titolari il 66,7% sono uomini mentre tra i collaboratori prevalgono le donne, che rappresentano il 58,6%.
Riguardo ai lavoratori domestici, nel 2015 quelli che hanno versato contributi all’Inps sono 886.125, con un calo del 2,3% rispetto al 2014, dovuto quasi del tutto a una minore presenza della componente maschile e immigrata. La composizione per sesso evidenzia una netta prevalenza di femmine, che ha raggiunto nel 2015 il valore massimo degli ultimi sei anni, pari all’87,8%. Si osserva che il fenomeno della regolarizzazione interessa maggiormente i lavoratori di sesso maschile. È in lieve aumento nel 2015 il numero di badanti, del 2,2% rispetto all’anno precedente, con un incremento soprattutto di quelli di nazionalità italiana (+13,0%). Il numero di colf, invece, diminuisce del 5,4%, a causa soprattutto del minor numero di lavoratori provenienti dall’Asia Orientale (-13,6%) e dall’Africa del Nord (-13,2%); anche in questo caso i lavoratori italiani mostrano una variazione in controtendenza (+0,3%).
Queste ed altre informazioni sono fornite nelle note pubblicate dall’Inps sui lavoratori autonomi e sui lavoratori domestici.
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